Fucili ai 16enni, “a caccia con il permesso di papà”

La proposta di legge è stata presentata da Bartolomeo Amidei di Fratelli d'Italia; prevede anche l'estensione della stagione della caccia, dei luoghi in cui è possibile praticarla e il depotenziamento dell'Ispra

Redazione
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La normativa italiana sulle attività venatorie è la più restrittiva d’Europa“, si lamenta FdI, giustificandosi per la presentazione di un disegno di legge che prevede la modifica della legge sulla caccia del 1992, con l’aggiunta di maggiori libertà per i cacciatori, più giorni dedicati alla caccia, più specie cacciabili e soprattutto la possibilità per i sedicenni di imbracciare i fucili e dedicarsi all’attività di famiglia.

In fin dei conti, cos’è un uomo se non un cacciatore? Il fucile non è altro che l’evoluzione della clava, necessaria a dimostrare la propria virilità e la propria superiorità di capobranco. Un’attività che prevede violenza, esplosioni e la morte di chi è più piccolo e indifeso, perfetta per instaurare quel rapporto padre-figlio fondamentale per l’evoluzione di un giovane adolescente.

Il patrimonio faunistico è come un grande albero da frutto che, in condizioni ottimali, produce frutti rigogliosi. Per creare o mantenere queste condizioni ottimali dobbiamo anche potarlo. Tutto questo deve essere fatto da mani esperte“, dichiara fermamente Fratelli d’Italia, in relazione allo stesso disegno di legge che potrebbe permettere ai minori di vivere il sogno del Far West.

FdI presenta un ddl con 17 articoli

L’obiettivo di FdI sarebbe quello di modificare la Legge 157 del 1992 che impone regole ferree per la stagione venatoria che però, a quanto pare, limiterebbero la libertà dei cacciatori nel loro ruolo fondamentale di “potatori della fauna selvatica“.

I cambiamenti più eclatanti riguarderebbero l’estensione della stagione della caccia di ben due mesi, la possibilità per il cacciatore di decidere tre giorni a settimana in cui dedicarsi all’attività e l’eliminazione dei giorni di silenzio dal calendario venatorio. Il ddl prevede anche modifiche sulle località in cui sarà possibile cacciare: via libera alla caccia su neve in ogni area e non solo sull’arco alpino ed alla caccia nelle zone di piena dei fiumi, anche se severamente vietato dall’Unione Europea.

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Francesco Lollobrigida

Il cambiamento più pericoloso, però, riguarderebbe il ruolo dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che verrebbe depotenziato e soprattutto sottoposto al volere della Presidenza del Consiglio dei ministri e non più del ministero dell’Ambiente. Insomma, se il disegno di legge a molti può ricordare un sogno febbrile, per gli appassionati della caccia, come il ministro Lollobrigida, tale proposta sembra il più bel regalo di Natale mai ricevuto.

FdI e la proposta dei fucili ai 16enni

A far discutere più di tutti, però, è l’articolo 5 del ddl di Fratelli d’Italia che prevede la possibilità per i minori a partire dai 16 anni di poter utilizzare i fucili durante le battute di caccia, ovviamente con “l’assenso scritto dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale”. Eppure, solo qualche tempo fa la possibilità di dare il diritto di voto ai giovani 16enni sembrava una scelta folle, proprio a causa dell’immaturità e inesperienza tipica di quell’età.

È molto meno pericoloso dare un fucile a un minorenne in un ambiente di campagna che dargli un’auto in città. Credo che ci siano molti più incidenti sulle strade provocati da 18enni che nelle battute di caccia. E poi ci sono già tanti ragazzi che vanno a caccia col papà, o vogliamo far finta di nulla?“, ha così dichiarato Bartolomeo Amidei, fautore del ddl, in risposta alla critiche a lui mosse.

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Bartolomeo Amidei

I sedicenni già cacciano e non è accaduta nessuna tragedia, per cui è giusto legalizzare questa abitudine e magari anche rinforzarla in qualche modo, sembra voler dire Amidei, che però ad un certo punto appare voler fare un passo indietro: “E poi, la Legge non l’ho scritta io ma l’eurodeputato Sergio Berlato“, ovvero l’ex presidente della Confavi, la Confederazione delle associazioni venatorie italiane.

Il problema di incostituzionalità per il ddl

Con questa legge finiremmo sotto infrazione della Commissione europea, la terza infrazione sempre in questo campo. Ognuna di esse ci costa circa ottomila euro al giorno” ha dichiarato Domenico Aiello, responsabile legale del WWF, indignato per la decisione del partito di maggioranza di rendere più permissivi i controlli e i permessi sulle attività venatorie, andando contro l’articolo 9 della Costituzione che tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. .

Anche l’Enpa (Ente nazionale della protezione animali) si è mostrato fermamente contrario al ddl e soprattutto all’articolo 5 che lo compone: “Il via libera alle armi per i minorenni è la punta dell’iceberg di un inaccettabile progetto ammazza-animali, un vero colpo di Stato contro la fauna selvatica. Siamo di fronte ad una dichiarazione di guerra“.

Al coro di preoccupazione si è aggiunta anche Michela Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza: “Non posso che esprimere forte preoccupazione per la possibilità di dare i fucili in mano ai minori. Sono certa che il Parlamento non approverà una simile legge“.

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Michela Brambilla

La speranza che in Italia la liberalizzazione delle armi non trasformi il nostro territorio in un Far West resta sempre forte, ma il nuovo ddl di Forza Italia sembra minare tali auspici. È di questa opinione anche Riccardo Magi di +Europa che non si è tirato indietro dalla possibilità di attaccare la maggioranza: “Ma veramente il governo vuole rendere più facile la circolazione delle armi con la scusa della caccia? Ma veramente il governo vuole togliere i vincoli all’attività venatoria? Siamo alla follia di una destra pistolera.

In conclusione, a gioire del nuovo ddl saranno le industrie delle armi e coloro che più facilmente potranno entrarne in possesso ma resta la speranza che il Parlamento, per primo, e la Corte Costituzionale, in seguito, riescano a porre un freno alle visioni western della destra.

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