La segretaria dem riannoda i fili del partito: All’assemblea di Art. 1: “È ora di ricominciare a fare la sinistra”
Elly Schlein arriva alla direzione del Pd, convocata per lunedì alle 15 e 30, dopo giorni intensi. La lunga segreteria di venerdì, quasi 5 ore. E poi l’intervista a RepIdee, la partecipazione al corteo del Roma Pride e infine l’assemblea di Articolo 1 che si scioglie con il “ritorno a casa” degli ex, compreso Pier Luigi Bersani.
“Un ricongiungimento familiare”, lo definisce Schlein. Un’infilata di iniziative che hanno delineato lo spirito con cui la segretaria si presenterà all’appuntamento fatidico. Il primo segnato dall’incrinatura della pax interna dopo le primarie. Tra la delusione delle sconfitte ai ballottaggi, i malumori sul caso De Luca seguito a ruota dalle polemiche sulle parole di Paolo Ciani sull’Ucraina. E l’area Bonaccini intenzionata a strutturarsi. In questi giorni l’elenco delle lamentele, critiche, suggerimenti alla segretaria è stato articolato. Non solo nei retroscena, ma anche in chiaro. Sia da parte di esponenti che hanno sostenuto Stefano Bonaccini al congresso, che di membri della maggioranza come big del calibro di Nicola Zingaretti a spingere perchè il Pd si dia un’agenda.
Schlein: “Avanti con unità e coerenza”
Schlein ha già messo in campo una reazione che verrà approfondita nella direzione di lunedì: un rilancio dell’azione politica con una mobilitazione “nei e con i territori” su temi centrali come lavoro, sanità, scuola, Pnrr. Quanto alla direzione di marcia, Schlein è stata chiara all’assemblea di Art.1 a Napoli. “Oggi siamo all’opposizione e dobbiamo ricostruire un’identità chiara su alcune proposte fondamentali per il nostro paese. La destra sta facendo la destra e noi dobbiamo ricominciare a fare la sinistra, perché questo ci chiedono le persone”. La segretaria assicura che continuerà a preservare “il pluralismo” nel Pd e rimarca: “A patto che si riconosca che ho ricevuto alle primarie un mandato chiaro per andare avanti a costruire unità e coerenza”.
Schlein ritorna sulla mozione
Schlein non intende scartare rispetto alla linea della mozione con cui ha vinto il congresso. C’è “un’idea chiara del Paese che è quella che discende dalla mozione che ha vinto il congresso e le primarie”. Con i tempi necessari per attuarla. “Non sarà facile, nessuno si è illuso che il cambiamento si facesse in pochi mesi. Siamo consapevoli della sfida e possiamo vincerla solo se ciascuno fa la sua parte”. E domani, dice ai cronisti, faremo “una discussione aperta e plurale come siamo soliti fare, che metta al centro i temi dell’agenda politica del Pd con cui vogliamo parlare al paese, e ricominciare ad aprire perché abbiamo un astensionismo dilagante”.
Calenda e Schlein divisi da un like
C’è stato anche spazio per un’interlocuzione a distanza con le altre opposizioni. “Il Pd neanche con questo ricongiungimento familiare con Articolo Uno, si sentirà autosufficiente. Continueremo quindi a cercare punti in comune, come stiamo già facendo anche in Parlamento, con le altre opposizioni su tanti temi che speriamo di portare insieme nel Paese”. Carlo Calenda si fa sentire via twitter e chiama Schlein alla concretezza. “Parliamo di cose concrete. Abbiamo due proposte ampiamente condivise: retribuzione minima contrattuale e impresa 4.0 ampliata ad energia e ambiente e sostenuta da finanziamenti Pnrr. Presentiamole”. E Schlein mette un mi piace.
Le “dissonanze” con i pentastellati
Con Giuseppe Conte restano distanze, anzi “dissonanze”, come dice dal palco dell’evento in masseria con Bruno Vespa. La guerra, su tutto. “Non vedo svolte” da parte del Pd. Però sul salario minimo “vedo maggiore determinazione” nel nuovo gruppo dirigente dem. Un’alleanza organica però “oggi è fuori luogo” ma, dice Conte, “posso condividere con il Pd degli obiettivi e battaglie. E spero che il dialogo cresca e si rafforzi sempre più, che aumentino i terreni comuni”. A Napoli, Schlein risponde ai cronisti anche su Vicenzo De Luca. “Ci mancherebbe che non ci parlassimo, certamente. È un presidente di Regione di un partito di cui io sono segretaria”.
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