Europee, partiti riuniti intorno a +Europa: ma Calenda rischia di rimanere fuori

Calenda ha ripetuto in pubblico e in privato che dove c’è Renzi lui non sta. Bonino però ha risposto che lei non si fa mettere diktat da nessuno

Redazione
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Il progetto degli Stati Uniti d’Europa del partito di Emma Bonino è una scommessa liberaldemocratica che vedrà nascere per le elezioni europee di giugno una lista autonoma e di scopo. Le porte sono aperte e i candidati si stanno facendo avanti dopo la chiamata a raccolta di Emma Bonino e +Europa a tutti coloro che si riconoscono al Parlamento europeo in Renew Europe.

Ma il divorzio tra Matteo Renzi e Carlo Calenda rischia di costare caro al leader di Azione, che potrebbe rimanere fuori dal progetto.

Europee, in molti corteggiano la Bonino

I corteggiatori di +Europa sono numerosi a giudicare dalle avances ricevute dalla Bonino nelle ultime settimane. Non solo da Matteo Renzi e, prima, da Carlo Calenda. Ma anche dal Pd di Elly Schlein che personalmente ha voluto sondare il terreno, dopo che già a dicembre Dario Franceschini aveva gettato le basi per un accordo possibile.

Calenda
Carlo Calenda (Azione)

La preoccupazione è che Emma Bonino potrebbe consumare la sua vendetta, dopo un anno e mezzo dal “torto” subito. I precedenti risalgono all’estate del 2022 quando è caduto il governo Draghi e si sono apertele elezioni politiche anticipate. Enrico Letta forma una piccola alleanza, con l’accordo scritto direttamente dalla penna di Carlo Calenda, che tiene insieme il Pd, i Verdi con la sinistra di Fratoianni, Azione e Più Europa. Ma dopo poche ore Calenda cambia idea e manda in frantumi l’accordo: salta così l’alleanza che vedeva appaiati PD, Azione e +Europa. Il leader di Azione si rivolge verso Matteo Renzi e dà vita al Terzo Polo.  

Europee, Calenda correrà da solo

La notizia, riportata dal Tempo, è infatti che la lista che sta nascendo per il progetto sugli Stati Uniti d’Europa metterà insieme Più Europa, Italia Viva, i Libdem di Andrea Marcucci, i socialisti e Volt, ma lascerà fuori Azione.

I paletti imposti da Carlo Calenda potrebbero infatti costargli un caro prezzo: il leader di Azione appare fermo nel suo rifiuto a una lista che lo riporti assieme a Matteo Renzi dopo il fallimento del partito unico del Terzo polo e la separazione dei gruppi parlamentari Azione/Italia Viva. Calenda ha ripetuto in pubblico e in privato che dove c’è Renzi lui non sta. Bonino però ha risposto che lei non si fa mettere diktat da nessuno.

A +Europa Calenda aveva proposto di fare un lavoro insieme, ma aveva anche chiarito che liste di scopo con tutti dentro per noi non sono proponibili. La conferma della decisione di Calenda di tentare la corsa solitaria per le Europee è l’annuncio della candidatura nelle liste di Azione del fondatore di Nos, Alessandro Tommasi. “Azione correrà con il suo simbolo, con “Siamo europei”, con cui ci siamo già presentati nel 2019 (allora nelle liste del Pd, ndr), in cui ci saranno anche i repubblicani e i liberali. Di sicuro non faremo una lista che mette insieme tutto e di più, con Italia Viva, perché con loro si è rotto il percorso del Terzo polo e, al di là delle responsabilità, ripresentarsi in questo modo agli elettori non sarebbe credibile“.

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