L’Europa oggi si trova dinanzi a una scelta. Si tratta di valutare il destino del continente, guardando al futuro, senza però perdere di vista il presente. Il cosiddetto sistema di deterrenza americana ha garantito ai paesi europei 80 anni di pace. Infatti, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ha “protetto” l’Europa garantendo quella pace che oggi sta venendo meno.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esplicitamente dichiarato di non essere più disposto a spendere soldi per la difesa dell’Europa e quindi gli europei non possono che “organizzarsi”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invitato i paesi membri ad accogliere una strategia per il “riarmo” dell’Europa. Sullo sfondo della proposta la creazione di un vero e proprio “esercito europeo”.
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In una situazione così complessa la questione primaria è allineare le posizioni politiche a quello che è il sentire dei cittadini. Questo vale a maggior ragione per l’Italia dove sia la politica e sia l’opinione pubblica sono fortemente divisi.
Proprio per tale ragione il ruolo di Giorgia Meloni sembra essere più complesso che mai. La Premier prende una direzione che tiene unita la maggioranza di governo, con lo sguardo però pragmatico e proiettato al futuro. Giorgia Meloni difende le prerogative dell’Europa e lo fa dichiarando che il governo non procederà ad attuare tagli alla spesa sociale. Anche sui Fondi di Coesione la posizione assunta dalla Premier non lascia spazio a dubbi: non useremo quei soldi per armarsi. Al contempo è fermamente convinta che i rapporti con gli Stati Uniti rappresentano una garanzia per una sicurezza “efficacie e duratura” per l’Europa.
La Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia, che poggiava sull’equilibrio del terrore fondato sull’atomica, ha trovato oggi il suo epilogo. La Commissione Europea ha preso atto di questa nuova situazione ed ha proposto il “riarmo” con la finalità di garantire all’Europa una posizione di forza sia nella NATO e sia per i paesi dell’Unione.
Nel nostro paese chiara e contraria è invece la posizione dell’opposizione, e parzialmente della Lega, che appoggiano l’idea di pacifismo. Come hanno sottolineato molti analisti la posizione delle opposizioni e della Lega è presumibimente condizionata dai sondaggi che hanno rivelato come circa i 2/3 degli italiani si siano espressi a favore della pace.
Europa: la terza via a metà tra Meloni e Von Der Layen
La sicurezza dell’Europa, ad oggi, è stata garantita anche dalla NATO, che per la prima volta nella storia ha impegnato i membri a contribuire con almeno il 2% del loro PIL. L’Italia, con l’1,49% di investimento, insieme ad altri 8 paesi non aveva raggiunto nel 2024 la soglia prevista. I paesi che hanno maggiormente investito nel bilancio dell’Alleanza Atlantica sono: Polonia (4,12%), Estonia (3,43%) e gli Stati Uniti (3,38%). La Lettonia e la Grecia superano abbondantemente la soglia del 3%, mentre ultima è la Spagna con l’1,28%. Ora con il cambiamento di prospettiva di Trump, per l’Europa l’obiettivo è quello di maggiore autonomia militare, anche perchè si potrebbe registrare una forma di graduale disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO.
I due estremi delineati rappresentano la spaccatura di pensiero che divide l’Italia. Tuttavia esiste però anche una terzia via, intermedia tra l’idea di Giorgia Meloni e quella proposta dalla Von Der Layen. Tale soluzione apparirebbe più equilibrata e realistica. Infatti per mettere in atto il “riarmo” sono necessari tempo, risorse sufficienti e volontà politica. La creazione di un esercito europeo è dunque un’operazione complessa, che richiede fondi sostianziosi per l’Europa e che non può essere messa in atto “dal nulla”. In questo senso la posizione di Giorgia Meloni appare equilibrata: la spesa militare necessaria al riarmo non deve comportare sacrifici per quanto riguarda gli altri servizi pubblici. Fondi di Coesione compresi. Allo stesso tempo l’Italia deve compiere passi verso la creazione di un esercito europeo, la cui costruzione richiede strategia e tempo. Per altro, la deterrenza militare è necessaria per fermare le guerre e difendersi.
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