Dossieraggio, Gasparri: “Accuse di impunità nel caso Striano”

Salvini ha dichiarato di essere tra coloro che sono stati "dossierati" e ha annunciato che intende denunciare civilmente e penalmente coloro che lo hanno spiato

Redazione
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La Commissione Antimafia ha avviato indagini sul caso Striano, e il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha avvertito che i responsabili non devono sentirsi al sicuro, poiché la Commissione sta considerando l’assunzione di poteri investigativi. In un’intervista a Tgcom24, Gasparri ha denunciato la decisione del Gip di Perugia di negare la richiesta di arresto del procuratore Cantone nei confronti di Striano e del magistrato Laudati, definendo la situazione un esempio di impunità e tolleranza a danno del centrodestra.

Gasparri ha sollevato preoccupazioni riguardo al predominio di figure politiche legate alla sinistra all’interno delle istituzioni antimafia. Ha citato il caso di alcuni ex procuratori che hanno fatto il salto in politica, come Pietro Grasso e il suo successore Roberto Roberti, entrambi eletti con formazioni di sinistra. Secondo Gasparri, questo fenomeno ha contribuito allo scandalo Striano, evidenziando una mancanza di equilibrio nelle istituzioni giudiziarie.

Dossieraggio: l’intervento di Salvini

In un altro intervento, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato di essere tra coloro che sono stati “dossierati” e ha annunciato che intende denunciare civilmente e penalmente coloro che lo hanno spiato. Queste affermazioni sono state rilasciate durante un evento pubblico a Genova, dove ha ribadito la sua determinazione a combattere contro chi ha abusato del proprio potere.

Salvini ha anche toccato il tema dello scandalo di Bari, che coinvolge Banca Intesa. Ha criticato la Banca d’Italia per non aver reagito in modo adeguato a situazioni simili in passato, come nel caso del Monte dei Paschi di Siena. “La Banca d’Italia dorme o ha deciso di convocare i vertici di Banca Intesa per tutelare i risparmiatori?”, si è chiesto, esprimendo il timore che la vigilanza possa nuovamente fallire.

Questi sviluppi riflettono un clima di crescente tensione tra le istituzioni politiche e giudiziarie in Italia, con accuse di collusione e di inefficacia nella vigilanza delle istituzioni bancarie. Entrambi i leader hanno espresso l’urgenza di garantire responsabilità e trasparenza, sia nel sistema giudiziario che in quello finanziario, per preservare l’integrità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini.

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