Dossieraggio, il no di Forza Italia alla Commissione, Renzi: “Il blocco viene da Meloni”

La proposta del ministro Carlo Nordio non convince l'opposizione né Forza Italia, che si è mostrata cauta sulla questione. Matteo Renzi ritiene che il blocco di Tajani in realtà derivi da Meloni, che deve quindi "spiegare perché non vuole inchieste sui dossier"

Redazione
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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha avanzato l’ipotesi della creazione di un Commissione parlamentare che indaghi sul cosiddetto “caso dossieraggio“, ovvero la serie di accessi illeciti, circa 50mila, nella banche dati private che il finanziere Pasquale Striano ha ammesso di aver compiuto negli ultimi tre anni, con la tacita conoscenza del suo superiore Antonio Laudati, ex responsabile del gruppo Sos della Dna. Un caso complesso e fastidioso che ha fatto tremare i vertici della giustizia, così come quelli della politica.

Indagano sul caso l’antimafia, il Copasir e la Procura di Perugia, a cui il fascicolo è stato passato dalla Procura di Roma che per prima ha seguito il caso dopo l’esposto del ministro Guido Crosetto, che tra i primi aveva subito le conseguenze di una fuga di informazioni. Una commissione di tutto rispetto, che ora potrebbe essere affiancata nelle indagini da una Commissione, voluta principalmente dai ministri Nordio e Crosetto.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio
Carlo Nordio (FdI)

L’opposizione è contraria all’idea e sembrerebbe che anche all’interno della coalizione di governo vi siano dei contrasti sulla decisione. “Forza Italia ritiene che bisogna andare avanti velocemente per individuare i possibili mandanti e gli strumenti adeguati ci sono” ha infatti dichiarato il leader forzista Antonio Tajani, per poi esporsi ancora di più: “Quanto a una commissione d’inchiesta, la sua attivazione ha tempi lunghi e se ne potrà valutare la necessità“. Proprio queste dichiarazioni hanno fatto sorgere qualche dubbio nella mente del leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

La Commissione parlamentare sul dossieraggio non convince tutti

La proposta di Carlo Nordio sul “caso dossieraggio” non ha convinto quasi nessuno, proprio perché il suo lavoro potrebbe rivelarsi superfluo, in aggiunta a quello di Antimafia e Copasir. La capogruppo del Pd, Chiara Braga ritiene che “con una commissione d’inchiesta il governo mette in discussione il lavoro della commissione antimafia e fa pensare a un tentativo di distrarre l’opinione pubblica“. Si unisce al coro di scontento anche Riccardo Magi di +Europa, timoroso che una commissione parlamentare mentre l’inchiesta giudiziaria è all’inizio si tradurrebbe in una sovrapposizione che servirebbe soprattutto ad amplificare la polemica politica“.

crosetto
Guido Crosetto (FdI)

Si mostra più cauto anche Guido Crosetto che, pur continuando a sostenere l’idea di una Commissione parlamentare, definisce meglio il suo pensiero a riguardo: “Penso, come Nordio, che una commissione sia necessaria per ricostruire la credibilità delle istituzioni. Ma c’è un tempo per ogni cosa, ora c’è l’indagine che sta portando avanti Cantone e l’idea di una commissione non deve depotenziarla, né fermare il lavoro già iniziato da Copasir e Antimafia“.

Renzi: “Le persone coinvolte nei dossieraggi potrebbero essere degli insospettabili

In un’intervista a Repubblica Matteo Renzi si è inserito nella questione dossieraggio, spiegando innanzitutto come lui per primo sia stato vittima degli accessi abusivi, e chiarendo poi il suo punto di vista sulla questione. Se da un lato il ministro Crosetto ha dichiarato di “aver una mia idea sulla questione, ma non la esporrò ora“, dall’altro Renzi ha giocato maggiormente a carte scoperte, pur mantenendo un’aura di mistero sulle sue dichiarazioni.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Due ministri di FdI, Crosetto e Nordio, hanno chiesto una Commissione d’inchiesta sui dossieraggi. Se FdI dice no è evidente che il blocco viene dalla Meloni” ha spiegato Matteo Renzi, subito dopo aver preso le parti di Nordio che secondo lui ha ricevuto un “blocco politico“. Le insinuazioni di Renzi non finiscono qui, perché l’ex leader del Pd teme che l’inchiesta sul dossieraggio possa essere insabbiata perché “le persone coinvolte nei dossieraggi potrebbero essere degli insospettabili. Non mi stupirei se fossero coinvolti anche esponenti che lavorano con questo governo“. Proprio per questa possibilità, secondo il leader i Iv “conviene a tutti una trasparente commissione d’inchiesta

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