Carceri, commissario Ue e rinnovo vertici Rai: i dossier del governo a settembre

Il nodo sul nome del commissario Ue e sul nuovo Cda della Rai potrebbero trasformare settembre in uno dei mesi più caldi del prossimo autunno

Redazione
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La politica italiana si trova nel pieno della pausa estiva, ma i partiti sono già in fermento per ciò che li attenderà a settembre. Quello che si prospetta è un autunno caldo, pieno di dossier da snocciolare e portare alla loro degna conclusione. I testi aperti sul tavolo del Parlamento sono numerosi e presentano tutti le loro difficoltà. Innanzitutto, il premier Meloni dovrà risolvere l’intricatissimo nodo del commissario italiano da proporre a Bruxelles, per poi tornare ad affrontare i temi della Rai e delle concessioni balneari.

In entrambi i casi, l’Ue è particolarmente interessata a comprendere in che modo l’Italia abbia intenzione di risolvere le problematiche collegate alle due questioni. Proprio per le difficoltà che si potrebbero incontrare, il governo ha deciso di rimandare a settembre entrambe le decisioni. In autunno bisognerà anche tornare a parlare di emergenza carceraria, tentando di migliorare il decreto Carceri per renderlo più efficace e applicabile, così come di sicurezza sul lavoro, una delle emergenze più gravi che si sta trovando ad affrontare il nostro Paese.

Giorgia Meloni attacca il Pd
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Prevista per settembre anche la decisione sul nuovo Codice della strada, tema caro a Salvini, e sulla legge di cittadinanza, che si preannuncia argomento che potrebbe spaccare la maggioranza. Sul tavolo di lavoro rimangono aperti anche il ddl Sicurezza, che ha creato non poche polemiche tra maggioranza e opposizione, e il ddl Concorrenza che contiene al suo interno il tema delle concessioni autostradali, che prevedono che parte dei pedaggi finisca nelle casse dello Stato.

A settembre il voto per il rinnovo dei vertici Rai

In autunno dovrà essere trovata un’intesa per il rinnovo del Consiglio d’amministrazione Rai, dopo la decisione dei capigruppo del Senato che hanno deciso che la votazione avverrà il prossimo 12 settembre, previa intesa con la Camera che dove procedere con l’elezione degli altri due membri.

Prima della pausa estiva FdI ha cercato in tutti i modi di accelerare, per procedere con la nomina di Giampaolo Rossi come nuovo amministratore delegato, ma l’accordo non è mai arrivato a causa della Lega che chiede di poter indicare il direttore generale, Marco Cunsolo o Maurizio Fattaccio. Lo scoglio principale è però quello della presidenza. Da Forza Italia c’è la volontà di nominare Simona Agnes che dovrebbe avere però l’avallo dei due terzi della Vigilanza. Bisognerà quindi trovare un accordo nelle opposizioni per garantire che la maggioranza sia d’accordo con i nomi che saranno proposti.

Negli stessi giorni è anche previsto il voto per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale, in sostituzione di Silvana Sciarra, il cui mandato è già scaduto da un anno. La prima seduta è stata convocata per il 17 settembre e il presidente Lorenzo Fontana ha annunciato che si procederà con una convocazione settimanale, finché non si giungerà ad una decisione.

Il nodo del Commissario italiano a Bruxelles

Una delle questioni più bollenti da affrontare a settembre sarà la decisione sul nome del commissario italiano da presentare a Bruxelles. La questione si preannuncia piuttosto spinosa, non tanto per la decisione in sé, ma per le possibilità che l’Ue decida di affidare realmente al nostro Paese un portafoglio di peso. Il premier Giorgia Meloni spingerebbe per l’ottenimento di un ruolo in una commissione economica, viste le difficoltà dell’Italia in materia di debito pubblico, ma le tensioni con Ursula Von der Leyen potrebbero mettere in difficoltà la posizione italiana.

Ursula Von der Leyen,
Ursula Von der Leyen, presidente commissione Ue

Per quanto riguarda il candidato, sembrerebbe che il Presidente del Consiglio voglia presentare Raffaele Fitto, attuale ministro per gli Affari europei con delega per il Pnrr. Un nome che potrebbe piacere a Bruxelles e che allo stesso tempo potrebbe provocare problemi con la sua assenza in Italia. Rimane in discussione, però, il ruolo che questo potrebbe ricoprire al Parlamento europeo. Si teme, infatti, che all’Italia vengano affidati portafogli di minor peso, a causa del mancato sostegno di Meloni a Von der Leyen e del maxi report che ha messo in discussione lo stato di diritto nel Paese.

Gli altri dossier previsti a settembre

Il ddl Sicurezza sarà uno dei primi provvedimenti che la Camera dovrà affrontare, cercando di evitare nuovi scontri tra maggioranza e opposizioni sui contenuti del provvedimento. I deputati dovranno discutere di 13 nuovi fattispecie di reato e aggravanti, tra cui il carcere per le detenute madri, lo stop alla cannabis light, il reato di rivolta nelle carceri e di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui“.

In seguito sarà necessario riapre il dossier sulla Carceri, alla ricerca di nuove proposte che possano realmente risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture. Il ministero della Giustizia sarebbe al lavoro fin da ora per sviluppare nuova soluzioni, mentre si continua a riflettere sulla possibile riforma della norma sulla carcerazione preventiva, tema annunciato dal Guardasigilli Nordio ma prontamente congelato da Fratelli d’Italia.

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