Decreto Salva Casa è legge: ecco cosa prevede

Il dl salva casa di Matteo Salvini è diventato legge nella giornata di ieri con l'approvazione al Senato. L'obiettivo è semplificare l'edilizia e l'urbanistica

Redazione
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Il dl salva casa promosso dal vicepremier Matteo Salvini ieri è diventato legge, con l‘approvazione del Senato: i voti favorevoli sono stati 106, i contrari 68 e c’è stata 1 astensione. La Camera lo aveva già approvato ed entro domenica 28 luglio sarebbe dovuto essere convertito in legge. Questa legge ha lo scopo di rendere più semplice l’edilizia e l’urbanistica, per esempio, con una facilitazione dei cambi di destinazione d’uso, i micro appartamenti da 20 metri quadri e l’abitabilità per i sottotetti. Oltre a diminuire la burocrazia, la legge dovrebbe produrre notevoli introiti per le casse del Comune. Non sono però contenute le norme salva Milano, dato che la maggioranza non è riuscita a trovare un accordo.

Dl salva casa è legge, Matteo Salvini
Dl salva casa è legge, Matteo Salvini

Dl salva casa, le norme

Tra le norme contenute nella legge c’è la possibilità di abitare i locali con un’altezza minima di 2,40 metri, i monolocali di 20 metri quadrati per una persona e i bilocali di 28 metri quadrati. Sarà più facile inoltre cambiare la destinazione d’uso degli immobili.

Nella legge salva casa si vanno a modificare le regole per stabilire se un’abitazione risponda o meno ai requisiti igienico-sanitari, decisi in una legge del 1975. La procedura viene semplificata e viene concessa la possibilità che il responsabile del progetto possa dichiarare la conformità alle regole igienico-sanitarie, a fronte di modifiche per migliorare il locale o ottimizzare la ventilazione.

Per chi vuole regolarizzare l’immobile è previsto uno sconto importante, perché sono state tagliate le sanzioni. Se prima si parlava di un’oblazione pari al doppio dell’aumento del valore dell’immobile, in misura compresa tra 1.032€ e 30.984€, ora la sanzione non scende sotto ai 1.032€ e non va oltre i 10.328€.

Aumentano i lavori di edilizia libera che possono essere eseguiti senza autorizzazioni o titoli abilitativi, dalle vetrate alle pergole bioclimatiche. Sale a 240 giorni, da 90, il limite massimo di proroga per la rimozione o demolizione di interventi abusivi a opera del Comune.

La norma sblocca incompiute consente ai Comuni di usare parte delle entrate derivanti dalle regolarizzazioni per il completamento o demolizione di opere incompiute sui territori.

Le tolleranze costruttive ed esecutive vengono innalzate e questo permette a una serie di opere realizzate entro il 24 maggio 2024 di diventare automaticamente regolari, quindi possono evitare la sanatoria edilizia 2024.

Le nuove tolleranze costruttive saranno pari al 2% per le unità immobiliari con superficie utile superiore ai 500 mq; 3% tra i 300 e i 500 mq; 4% tra i 100 e i 300 mq; 5% sotto i 100 mq e 6% sotto i 60 mq. Le nuove tolleranze esecutive sono invece il minore dimensionamento dell’edificio; la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali; le irregolarità geometriche e modifiche alle finiture degli edifici di minima entità, irregolarità esecutive di muri esterni e interni e difforme ubicazione delle aperture interne; la difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria; gli errori progettuali corretti in cantiere ed errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere.

Si introduce il principio di autonomia delle parti comuni rispetto alle proprietà esclusive, ovvero le difformità edilizie delle prime non incidono sulle seconde e viceversa.

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