Dl omnibus al Senato: Ok emendamenti contro pirateria tv e per erogazioni più veloci per il Pnrr

Il primo emendamento contro la pirateria estende l'obbligo di bloccare l'accesso ai contenuti diffusi abusivamente anche ai "fornitori di servizi Vpn e quelli di Dns" e il secondo obbliga i prestatori di servizi di accesso alla rete e altri specifici soggetti a segnalare immediatamente alle autorità condotte penalmente rilevanti, pena la reclusione

Redazione
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Si è tenuta oggi la seduta delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato per la votazione sugli emendamenti al dl omnibus, in cui sono stati approvati i due emendamenti contro la pirateria televisiva e l’emendamento che semplifica il processo di erogazione delle risorse destinate al finanziamento degli interventi del Pnrr.

Giovedì scorso era stato approvato il bonus natale da 100 euro. Il testo del provvedimento, che scade l’8 ottobre, verrà discusso domani pomeriggio in Aula al Senato per poi passare alla Camera per la seconda lettura.

Dl omnibus: gli emendamenti contro pirateria

Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato i due emendamenti riformulati di Forza Italia e Fratelli d’Italia al dl omnibus contro la pirateria tv anche per gli eventi sportivi.

Il primo emendamento, lo 6.0.35 a firma Zedda, Liris e Damiani, modifica la normativa attuale sui provvedimenti urgenti e cautelari dell’Agcom per disabilitare l’accesso ai contenuti diffusi in modo illegale. La novità è l’estensione dell’obbligo di bloccare l’accesso ai contenuti diffusi abusivamente anche ai fornitori di servizi Vpn e quelli di Dns pubblicamente disponibili, ovunque residenti ed ovunque localizzati”.

Inoltre stabilisce che i prestatori di servizi di assegnazione di numeri Ip, il Registro italiano per il conuntry code Top level domain (cctld.it), i prestatori di servizi di registrazione di nome a dominio per i cc tld diversi da quello italiano e per i nomi a Generic Top level domain (gtld) provvedano periodicamente a riabilitare “la risoluzione dei nomi di dominio e l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi Ip bloccati”, dopo “almeno sei mesi dal blocco”, sempre che “non risultino utilizzati per finalità illecite”.

L’altro emendamento, lo 6.0.36, sempre a firma Zedda, Liris e Damiani, obbliga i prestatori di servizi di accesso alla rete e altri specifici soggetti a segnalare immediatamente all’autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria condotte penalmente rilevanti, nel momento in cui “vengono a conoscenza che siano in corso o che siano state compiute o tentate condotte penalmente rilevanti ai sensi della presente legge”.

I soggetti in questione sono: i prestatori di servizi di accesso alla rete; i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione, inclusi i fornitori e gli intermediari di vpn o comunque di soluzioni tecniche che ostacolano l’identificazione dell’indirizzo Ip di origine; gli operatori di content delivery network; i fornitori di servizi di sicurezza internet e di Dns distribuiti, che si pongono tra i visitatori di un sito; gli hosting provider che agiscono come reverse proxy server per siti web.

Questi soggetti devono, inoltre, segnalare all’Autorità un punto di contatto che consenta loro di comunicare direttamente, via elettronica, con l’Autorità. I soggetti che non sono stabiliti nell’Unione Europea, ma offrono servizi in Italia, devono segnalare per iscritto una persona fisica o giuridica che “funga da loro rappresentante legale in Italia”. L’omissione della segnalazione e della comunicazione sono puniti “con la reclusione fino ad un anno” e si possono applicare anche sanzioni pecuniarie previste per delitti informatici e trattamento illecito di dati.

Ok anche ad erogazioni più veloci per il Pnrr

È stato approvato anche l’emendamento del governo per semplificare il processo di erogazione delle risorse destinate al finanziamento degli interventi del Pnrr. La disposizione ha l’obiettivo di assicurare a tutti i soggetti della filiera attuativa i soldi necessari per realizzare gli interventi e prevede che i trasferimenti successivi all’anticipazione, “fino al limite cumulativo del 90%” della dotazione finanziaria di ciascun intervento, siano erogati dalle Amministrazioni centrali titolari delle misure entro 30 giorni dall’acquisizione delle richieste di erogazione.

Nel momento della presentazione delle richieste di erogazione, i soggetti devono attestare l’ammontare delle spese risultati dagli stati di avanzamento degli interventi e l’avvenuto espletamento dei controlli di competenza, compresi quelli specifici del Pnrr. Le amministrazioni centrali provvederanno poi, entro l’erogazione del saldo finale, a controllare la documentazione giustificativa presentata.

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