Decreto Carceri: Senato approva e Camera rinvia, ora che succede?

Redazione
4 Min di lettura

Come previsto, la maggioranza ha raggiunto un compromesso all’ultimo minuto sul Decreto Carceri del ministro Carlo Nordio, attualmente in esame al Senato. Alla Camera dei Deputati, invece, la proposta di Roberto Giachetti per decongestionare le prigioni italiane, aumentando gli sconti di pena, è stata archiviata con il voto del centrodestra.

L’apertura di FI verso proposta Giacchetti

Forza Italia aveva mostrato apertura verso la proposta di Giachetti, motivata dall’urgenza di affrontare l’emergenza carceraria, aggravata dal caldo torrido e dal sovraffollamento. Una situazione drammatica, sottolineata dal Presidente della Repubblica Mattarella, che ha definito le condizioni carcerarie “indecorose per un paese civile”. Il capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, Pierantonio Zanettin, ha dichiarato la necessità di conciliare l’umanizzazione della pena con la sua certezza.

Abuso d'ufficio, il ministro della Giustizia Carlo Nordio
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

Il governo temeva che il voto segreto richiesto dalle opposizioni potesse far passare almeno in parte la proposta di Giachetti, creando divisioni nel centrodestra. Pertanto, negli ultimi due giorni, si è lavorato alacremente al Senato su modifiche al ddl Nordio. Un accordo è stato raggiunto su due emendamenti presentati da Zanettin, che facilitano il trasferimento agli arresti domiciliari per gli over 70 e permettono la “messa alla prova” dei detenuti con lavori nel volontariato e di pubblica utilità. Tuttavia, Lega e Fratelli d’Italia si sono opposti alla possibilità di espiare in semilibertà pene detentive non superiori a quattro anni.

Pura fuffa

Nonostante Giachetti abbia criticato l’intesa definendola “pura fuffa”, la maggioranza è riuscita a far passare alla Camera la richiesta di rinviare in commissione la proposta dell’esponente di Italia Viva, con 47 voti di scarto. Dal Partito Democratico, Debora Serracchiani ha definito la decisione “uno schiaffo alla civiltà”, mentre Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra ha accusato il governo di evitare il voto segreto per paura delle coscienze dei deputati di maggioranza.

Intanto, nella Commissione Giustizia del Senato, il centrodestra si è ricompattato, approvando il decreto Nordio e dichiarando irricevibili tutti gli emendamenti delle opposizioni. Per protesta, queste ultime hanno disertato i lavori, come affermato dal capogruppo PD Francesco Boccia, che ha chiesto di accelerare l’approdo del ddl in aula con la presenza del ministro Nordio.

Fuori dall’aula, si è assistito a uno scambio di battute tra i deputati del Pd Walter Verini e Nicoletta Rossomando e il ministro Nordio, appena uscito dalle trattative. Verini ha invitato il ministro a visitare le carceri per rendersi conto della situazione, ricevendo come risposta che “non è il governo a spedire così tanta gente in carcere, ma i magistrati”. Rossomando ha ribattuto accusando il ministro di aver firmato leggi che aumentano la pressione sul sistema carcerario, prima che il sottosegretario leghista Ostellari intervenisse per portare via il ministro.

La situazione resta tesa, ma la maggioranza ha ottenuto un’importante vittoria con l’approvazione del decreto Nordio, che sarà discusso in aula la prossima settimana.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo