La situazione nelle carceri italiane ha raggiunto il limite. I rapporti evidenziano un sovraffollamento spaventoso e un susseguirsi di suicidi. L’associazione Antigone, analizzando 76 strutture, rileva che, a fronte di 51.272 posti disponibili, i detenuti erano 60.116 nel 2023. Per affrontare questa emergenza, il Parlamento ha emanato il decreto “Carcere Sicuro”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 luglio. Tuttavia, la questione ha causato divisioni nel governo.
Decreto Carcere Sicuro
Per rispondere al sovraffollamento delle carceri, il decreto introduce vari criteri. È istituito un albo di comunità per permettere ai detenuti a fine pena, colpevoli di reati particolari, di scontare la parte finale della pena in comunità specifiche. Le procedure per la liberazione anticipata saranno semplificate, automatizzando il processo decisionale affidato al Giudice, senza passare per il Tribunale Collegiale. Un punto importante è l’umanizzazione carceraria per i detenuti con disagi psichici, che saranno trasferiti in comunità adatte. Inoltre, sarà aumentato il numero di telefonate consentite ai detenuti per favorire il supporto psicologico. Il 41 bis, che esclude mafiosi e terroristi dai programmi di giustizia riparativa, sarà mantenuto. Il rapporto con gli stati esteri per il rimpatrio dei detenuti sarà migliorato e verranno assunti oltre 1000 nuovi agenti di Polizia penitenziaria, insieme all’aumento del numero di dirigenti.
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La Maggioranza ha rinviato i dibattiti al 23 luglio
La maggioranza, per mantenere una posizione univoca, ha rinviato i dibattiti al 23 luglio, quando sarà approfondito il tema della proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata, come conferma l’Onorevole Pietro Pittalis, vice presidente della Commissione Giustizia. Forza Italia approva la riduzione della pena da 60 a 45 giorni per semestre scontato, tenendo conto della custodia cautelare e della detenzione domiciliare. Inoltre, la buona condotta sarà applicata automaticamente, salvo eccezioni indicate dalla direzione carceraria, per velocizzare le pratiche burocratiche. Tuttavia, per i reati sessuali, mafiosi e terroristici non sono previsti sconti di pena. Questa conclusione potrebbe ridurre significativamente il problema del sovraffollamento.
Le richieste
Diversa è la posizione della Conferenza dei Garanti territoriali dei detenuti, che ha richiesto modifiche alla liberazione anticipata speciale nel decreto. Anche se Forza Italia rimane nella maggioranza, evitando forzature sul decreto non approvato il 4 luglio, il Ministro Carlo Nordio conferma che non è stato preso in considerazione il sovraffollamento. I 9 emendamenti proposti dal Senatore Pierantonio Zanetti saranno approvati nell’ultima settimana di luglio. Tra questi, la semilibertà per chi ha una pena residua non superiore a 4 anni e l’aumento dei finanziamenti per le comunità di recupero per tossicodipendenti. L’automatismo voluto da Cartabia non è stato approvato, lasciando la discrezionalità al Magistrato.
Movimento 5 Stelle e PD
Le modifiche apportate dal Movimento 5 Stelle reintroducono il reato di abuso d’ufficio, abrogato dal ddl Giustizia, per promuovere il reinserimento sociale dei condannati, tenendo conto dell’incremento delle figure professionali e dell’integrazione dell’organico della Polizia Penitenziaria. Anche i Democratici hanno proposto modifiche per migliorare quello che definiscono un “decreto vuoto”. Questa situazione ha creato tensioni, come sottolineato da Pietro Pittalis. Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone, nella sua relazione annuale del 2023, ha evidenziato che il sovraffollamento interessa molte strutture della capitale, con un tasso del 180% a Regina Coeli. Questo rende difficile per il personale giuridico-pedagogico e la Polizia Penitenziaria svolgere le proprie funzioni. Calderone propone come unica soluzione l’amnistia e l’indulto.
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