De Luca sull’Autonomia: “Mezzogiorno rischia di farsi male”

Le parole del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sugli effetti dell'Autonomia sul Mezzogiorno

3 Min di lettura

Parole dure arrivano dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca sugli effetti che la riforma sull’Autonomia ha sul Mezzogiorno.

De Luca sull’Autonomia: “Furto a spese del Mezzogiorno”

L’accusa arriva direttamente dal presidente De Luca in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Endoscopia Operativa all’ospedale di Mercato San Severino a Salerno. La riforma sull’Autonomia viene definita come: “Un furto di decine di miliardi a spese del Mezzogiorno. Ma nessuno pare che sia interessato alla cosa, tranne la Regione Campania. Rischiamo di farci male come Mezzogiorno d’Italia. L’autonomia va avanti con il suo percorso parlamentare ma nessuno pare che sia interessato alla cosa, tranne la Regione Campania“.

Avevamo proposto di impegnare l’ufficio parlamentare di bilancio, che è un organismo tecnico, terzo e competente”, ricorda il presidente della Regione Campania. Stiamo perdendo tempo anche da questo punto di vista, però nel frattempo stanno bloccando decine di miliardi di euro destinati al Sud. Questa è davvero una cosa drammatica messa in atto dal ministro Fitto” ha poi aggiunto De Luca.

De Luca e la difficoltà sanitarie nel Mezzogiorno

De Luca ha affrontato la difficoltà in ambito sanitario che colpisce duramente tutto il Mezzogiorno d’Italia. “Facciamo i conti, in questo periodo, con una difficoltà drammatica, rispetto alla quale il Governo di prima e il Governo di oggi non hanno fatto assolutamente nulla. Siamo al punto che si fa fatica a organizzare i turni nei pronto soccorso. Vediamo se ci sono nuove decisioni da parte del ministro della Salute” ha dichiarato il presidente della Regione Campania.

Il presidente ragiona sul fatto che a causa dell’ambiente lavorativo all’interno del pronto soccorso. “Attendiamo ma intanto la situazione rimane quella di sei mesi fa, un anno fa, assolutamente drammatica dal punto di vista del personale. Nei pronto soccorso, abbiamo una fuga dei pochi medici che ci sono per lo stress lavorativo, per i carichi di lavoro. I concorsi che si fanno vanno deserti perché, obiettivamente, il lavoro in un pronto soccorso è stressante. Da questo punto di vista, per anni, non c’è stata nessuna decisione consapevole” ha concluso.

© Riproduzione riservata

Condividi questo Articolo