Dazi, l’Ue si prepara al Consiglio. Urso: “Le imprese ci chiedono di evitare la guerra commerciale”

I ministri del Commercio dei 27 Paesi membri si riuniranno oggi a Lussemburgo per un primo punto sulle eventuali risposte dell'Ue ai dazi di Trump. Tra posizioni differenti, si annunciano già le prime difficoltà, ma questa riunione servirà proprio a capire se sarà possibile per la comunità europea trovare una voce comune con cui rispondere

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L’Europa si prepara a rispondere ai dazi di Trump, nella consapevolezza che che i 27 Paesi membri dell’Ue potrebbero giungere in sede di Consiglio europeo straordinario con posizioni ben diverse l’uno dall’altro. Rispondere o ignorare? Aprire a un negoziato o continuare con una linea dura? Sono questi i dilemmi che affliggono l’Unione europea, d’improvviso ritrovatasi a dover trovare una soluzione agli attacchi provenienti da un’alleato storico. Gli Usa non sono più intenzionati a “subire” la crescita della comunità europea che, dal loro punto di vista, si starebbe approfittando degli Stati Uniti.

Così, i dazi e la richiesta di maggiori investimenti in spese militari rischiano di mandare in crisi il Vecchio Continente. Oggi, quindi, si riuniranno i ministri del Commercio dei 27 Stati – l’Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani – a Lussemburgo, per affrontare l’escalation commerciale con gli Stati Uniti e comprendere in che modo rispondere, e se rispondere, ai dazi del 20% imposti su tutti i prodotti importati, oltre alle misure del 25% già annunciate il mese scorso su acciaio, alluminio e auto.

Dazi, cosa si discuterà nel corso del Consiglio Ue

Nel corso di questo incontro non saranno prese decisioni, ma si tratterà di un vero e proprio test sull’unità dell’Ue in una delle sue partite più delicate. La riunione è stata convocata in via straordinaria, per evitare di dover attendere il Consiglio ordinario previsto per fine maggio. Al momento, comunque, sembrerebbe essere già stata stilata una roadmap per la risposta dell’Ue. Innanzitutto, si prevede una prima fase di ritorsione in risposta ai dazi sull’acciaio e l’alluminio, attraverso due liste di contromisure dal valore di 4,3 e 18 miliardi di euro.

Donald Trump sui dazi
Donald Trump sui dazi

Il secondo passo prevede un ragionamento sui rapporti con Pechino e sul crescente squilibrio commerciale esistente. Tra Ue e Cina, infatti, nel 2024 erano presenti 304,5 miliardi di euro di differenza nelle spese di import ed export. Il piano dell’Europa nei confronti della Cina tenterà di evitare ulteriori danni dei dazi, che potrebbero portare all’arrivo di nuovi prodotti cinesi sui mercati europei e di allargare il canale commerciale per ammorbidire gli effetti che provengono dalle barriere americane.

Dazi, i prossimi passi dell’Italia

Intanto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che domani il governo italiano incontrerà le associazioni dei settori colpiti dai dazi, per concordare con loro quali possono essere misure nazionali ed europee a tutela del sistema produttivo e delle famiglie europee. “Da quello che ci hanno già manifestato, tutti chiedono di evitare la guerra commerciale“, ha spiegato il ministro, sottolineando poi di essere d’accordo con questa visione del problema.

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, sul settore dell'auto
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, sul settore dell’auto

Urso ha infatti chiarito che in parte il crollo delle borse in corso è dovuto all’annuncio delle possibili ritorsioni da parte dei Paesi colpiti dai dazi. “Se si diffonde il panico, si entra in una spirale che porta alla recessione, oltre che al crollo“, ha chiarito il ministro, allineandosi quindi al titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, che solo due giorni fa ha invitato l’Europa a non cedere alla paura e all’ansia, ma a valutare adeguatamente le risposte da fornire agli Usa.

Dazi, Sefcovic: “La risposta ai dazi Usa è in preparazione”

In vista del Consiglio europeo odierno si è espresso anche il commissario Ue al Commercio e alla Sicurezza Economia, Maroz Sefcovic, che ha annunciato che il vertice sarà necessario per decidere in che modo “posizionare l’Europa” e come evitare che in futuro si presentino ancora situazioni simili. Quello che si sta costruendo, secondo il commissario, è “un nuovo paradigma del sistema commerciale globale“, che servirà a salvaguardare le produzioni e la competitività dell’Ue.

Abbiamo le carte e gli strumenti  per costringere gli americani a cedere“, ha poi spiegato il vicepresidente della Commissione europea con delega  all’Industria, Stephane Sejournè, sottolineando che al momento l’Ue starebbe lavorando ad una possibile risposta ai dazi Usa. A chi ha chiesto un esempio sui prossimi passi del Vecchio Continente, il vicepresidente ha chiarito che si potrebbe procedere con il ritiro di tutte le aziende americane dai mercati degli appalti pubblici europei. In ogni caso, la risposta europea sarà “proporzionata“, ma comunque avrà degli impatti sull’economia europea.

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