Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, prima di intervenire alla convention di Centro Popolare e Noi Moderati a Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni soprattutto su diversi temi caldi riguardanti i conflitti in corso nel mondo. Rispetto alla guerra in Medio Oriente ha affrontato in particolare la questione del mandato di arresto del premier israeliano. Invece per la guerra in Ucraina ha parlato della recente minaccia di Mosca di poter colpire anche l’Europa con i nuovi missili ipersonici.
Crosetto sulla guerra in Ucraina: “Cosa più grave sono i soldati nordcoreani”
Il ministro della Difesa ha commentato le minacce rivolte da Putin all’Europa dichiarando che “c’è sempre da preoccuparsi quando si è di fronte ad una persona che ha deciso di far attraversare i propri carri armati alle proprie truppe il confine di uno stato sovrano”. Ma comunque ha affermato di credere che “Putin non abbia alcun interesse e volontà di allargare ad altre nazioni la guerra”.
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Crosetto ha però portato all’attenzione che la gravità in questo momento del conflitto sta soprattutto nell’aiuto militare della Corea del Nord alla Russia, con i 10mila soldati nordcoreani schierati con l’esercito russo, di cui nessuno sembra parlare. “Voi pensate come stareste commentando se fossero andati 10mila polacchi ad aiutare l’Ucraina. Avremmo tutti i giornali italiani e tv pronti a dire, ‘ecco l’Occidente sta aumentando le tensioni, l’Occidente vuole la guerra mondiale’. Lo fanno i coreani e non c’è un commento. Pensate quanto potente è Putin nell’informazione anche occidentale” ha dichiarato.
Il mandato di arresto contro Netanyahu
Riguardo al conflitto in Medio Oriente, il ministro ha parlato del mandato di arresto della Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per il conflitto a Gaza. “La linea del Governo è quella di approfondire le motivazioni della sentenza che, a primo acchito, sembra una sentenza più politica che tecnica” ha commentato. Per lui la cosa che ha colpito di più, “è che abbiamo trovato inaccettabile e assurdo mettere sullo stesso piano i leader di un’organizzazione terroristica che ha attaccato innocenti con chi guida legittimamente uno stato democratico e si sta difendendo“.
La base di Pozzuoli
Un altro tema che ha affrontato, non relazionato alle guerre in corso, è quello del possibile trasferimento della base aeronautica di Pozzuoli. “Nessuno ha mai parlato di trasferire l’aeronautica al nord, al centro o al sud. Si è parlato di una problematica gravissima che riguarda il bradisismo, non soltanto per la sede dell’Aeronautica militare” ha commentato. Quindi ha specificato che “di fronte alle segnalazioni e alle possibilità che ci siano degli eventi rischiosi, stiamo ragionando quanto possa essere reale questo rischio e se questo ci debba portare a mettere in sicurezza le persone che operano nella base, che è un ragionamento che dovrebbe fare chiunque abiti in un territorio a rischio”.
L’iniziativa a Napoli: “Fondamentale consolidare la quarta gamba del centrodestra”
Il ministro si è recato a Napoli per l’iniziativa di Centro popolare e Noi moderati, che ha considerato fondamentale per raggiungere l’obiettivo di “consolidare la quarta gamba dell’alleanza di centrodestra“. Crosetto ha dichiarato che è stata la stessa premier Giorgia Meloni ha chiedergli di partecipare. Nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Il centrodestra inventato da Silvio Berlusconi, di cui noi siamo stati tutti amici, si reggeva su quattro gambe ed è fondamentale, nell’epoca in cui viviamo, che si consolidi sempre più una gamba moderata, ancorata a valori antichi, cattolica oltre che liberale, perché io ritengo che sia fondamentale alla politica in questo periodo, non solo indicare delle strade, ma sviluppare delle sensibilità“.
Per il ministro infatti la politica ha bisogno di sensibilità oltre che di concretezza, “perché affrontare i problemi in periodi come questi significa capire quali sono le persone che maggiormente vivono le difficoltà, quali sono le persone che in un mondo che corre troppo velocemente rischiano di rimanere indietro, rischiano di essere lasciate sole, rischiano di sentirsi sole”. Quindi la politica, in un periodo in cui le sicurezze aumentano, “deve dare al maggior numero possibile di cittadini italiani la certezza di essere conscia di quelli che sono i problemi che vivono e di cercare, anche quando sono difficili, di occuparsi di questi problemi”. Ha concluso affermando che “questa sensibilità è una sensibilità che non è ideologica”.
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