Crosetto rilancia le accuse: “Provassero a inventare qualcosa su di me”

Dopo l'intervista al La Stampa sulle indagini della magistratura in politica, il ministro Crosetto si è sfogato sui social: "Mi rifiuto di credere che ci siano gruppi di persone della magistratura che potrebbero raggiungere un livello così basso e, considerandomi un nemico da combattere solo perché esprimo idee, provassero ad inventare qualcosa per farmi del male". Intanto Tajani risponde alle accuse del ministro della Difesa e rivendica: "Noi sempre garantisti, spetterà a Toti decidere di dimettersi"

Redazione
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Il caso del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha scosso il centrodestra e in generale ha riacceso la discussione sull’autonomia e l’indipendenza della magistratura rispetto alla politica. L’intervista rilasciata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, in cui ha parlato della questione e in cui ha detto di provare “ribrezzo per coloro che scaricano Toti” ha acceso le polemiche anche all’interno della maggioranza.

Crosetto è stanco, non se la sente di intraprendere un nuovo mandato alla fine di quest’ultimo, teme i conflitti in corso e soprattutto nutre preoccupazioni per le rappresaglie della magistratura nei confronti della politica italiana. I timori di Crosetto, però, sembrano essersi allargati anche al resto della politica; Palazzo Chigi, infatti, guarda con attenzione al caso Toti, con la costante paura che questo possa essere solo il primo degli attacchi e, forse, il più blando.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani

Tajani, interessato insieme a Forza Italia delle parole del ministro della Difesa, ha deciso di entrare nella questione, dichiarando: “Noi siamo sempre garantisti, per me finché non c’è una condanna in terzo grado uno è innocente. È una scelta di Toti quella di dimettersi o meno, ma credo che ora sia prematuro“.

Le accuse di Crosetto contro Zangrillo

Il ministro Guido Crosetto nell’intervista uscita ieri su La Stampa ha duramente criticato tutti coloro che “speculano su vicende come quella di Toti“. In particolare il ministro della Difesa si è rivolto ad un forzista, Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, che in riferimento all’arresto del presidente della Liguria si sarebbe limitato a chiedere di “far lavorare la magistratura“.

Paolo Zangrillo
Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione

Nessun tipo di difesa nei confronti del governatore, né un tentativo di mostrarsi più garantista di quello che le sue parole intendevano. Secondo Crosetto, Zangrillo avrebbe dimenticatola storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì“. Tajani, quindi, toccato da vicino dall’intervista di Crosetto, ha cercato di riportare un po’ di ordine. “Finché non c’è un interrogatorio o il tribunale del riesame credo che si debba aspettare” ha dichiarato il vicepremier, per poi aggiungere: “Come dice Nordio, non è Toti a dover dimostrare la sua innocenza ma sono i magistrati a doverne dimostrare la colpevolezza“.

Crosetto verso la magistratura: “Gli attacchi della magistratura sono un problema dell’Italia

I dubbi sulla magistratura che, secondo alcuni timorosi di Palazzo Chigi, avrebbe intenzione di dare inizio ad un nuovo tipo di indagini, sia sui finanziamenti privati ai partiti sia sui rapporti della politica con imprenditori e faccendieri, non interessano minimamente Guido Crosetto. Quest’ultimo, infatti, si dice preoccupato per lo stato di salute della politica italiana e non per ciò che lo concerne individualmente come ministro.

Mi rifiuto di credere che ci siano gruppi di persone della magistratura che potrebbero raggiungere un livello così basso e, considerandomi un nemico da combattere solo perché esprimo idee, provassero ad inventare qualcosa per farmi del male“, così il ministro della Difesa sembra voler sfidare la magistratura, sottolineando come “dico ‘inventare’ perché, purtroppo per loro, sono fuori da anni dal potere e dalla politica, non mi sono presentato ad elezioni e quindi non ho nemmeno avuto bisogno di contributi regolari, perché ho guadagnato molto, da privato, sempre alla luce del sole“.

Il ministro, quindi, ha voluto chiosare con una sorta di monito all’opinione pubblica: “Se ci fosse pertanto questo tentativo, il problema non sarebbe mio ma dell’Italia e della democrazia“. Crosetto non si risparmia e continua quindi a sottolineare la sua insoddisfazione per la politica e il sistema della giustizia italiano. Il ministro ha confessato al La Stampa di avere intenzione di ritirarsi a vita privata alla fine del suo andato, spiegando: “Chi me lo fa fare di servire un Paese dove ci sono persone che, per prendere un voto in più, giocano anche con la tua vita o la tua sicurezza?“.

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