Negli ambienti vicini al ministro della Difesa, Guido Crosetto, si parla di “palla di neve”, un termine che ben descrive la vicenda mediatica nata da un semplice retweet, trasformatosi in una valanga di polemiche. Tutto ha avuto inizio quando Crosetto ha rilanciato su Twitter un post del deputato di Azione, Enrico Costa. In quel tweet, Costa ricordava che, nonostante il Parlamento avesse approvato definitivamente il disegno di legge Nordio per l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, il provvedimento non era ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, a distanza di 28 giorni dall’approvazione.
Il tweet di Costa sottolineava un ritardo nell’iter legislativo, mettendo implicitamente in discussione il Quirinale per la mancata promulgazione del provvedimento. Tuttavia, il vero detonatore delle polemiche è stato il like di Crosetto, interpretato da alcuni come un segnale di critica al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Voci di corridoio hanno insinuato che il gesto potesse essere parte di una strategia concertata con altri membri del governo o della maggioranza.
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Di fronte all’escalation delle critiche, Crosetto ha deciso di intervenire per chiarire la sua posizione. “Spesso metto mi piace ai tweet di Enrico Costa, lo faccio da anni, apprezzando le sue riflessioni garantiste”, ha dichiarato il ministro, sottolineando che il suo gesto non aveva nessuna intenzione di attaccare il Capo dello Stato. “Anche quando Costa ha criticato il governo, ho continuato a condividere le sue idee su temi di giustizia”, ha aggiunto.
Crosetto ha ribadito la sua stima per Mattarella, definendolo un “pilastro della nostra nazione” e sottolineando la lunga amicizia che li lega. “Non attaccherei mai Mattarella, né per il suo ruolo istituzionale, né per la sua storia personale”, ha affermato con fermezza. E si è chiesto ironicamente perché, in passato, non si sia mai parlato di un suo presunto contrasto con il governo quando ha espresso apprezzamento per proposte di Costa critiche verso l’esecutivo.
Infine, Crosetto ha concluso con una frecciatina ai media: “Ad agosto, spesso, il vero giornalismo va in vacanza“. Il ministro ha sempre avuto posizioni personali sui temi della giustizia, non sempre allineate con quelle di Fratelli d’Italia, di cui è cofondatore. Un esempio recente è stata la sua reazione alle dimissioni dell’ex presidente ligure Giovanni Toti, che ha dimostrato ancora una volta la sua autonomia di pensiero.
In questo contesto, il caso della “palla di neve” sembra destinato a sgonfiarsi, grazie anche all’intervento diretto del ministro, che ha voluto chiarire ogni possibile malinteso, spegnendo così una polemica che, per alcuni, era già stata montata ad arte.
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