Crosetto annuncia querela a il Giornale per un titolo “diffamatorio”

Crosetto ha annunciato la querela per un titolo considerato diffamatorio: "Inchiesta su Crosetto". Il ministro è stato convocato dalla Procura di Roma come testimone, per chiarire alcuni aspetti delle accuse nei confronti della magistratura

Laura Laurenzi
16 Min di lettura

Le accuse di Guido Crosetto nei confronti della magistratura non sono passate inosservate, ma hanno creato, come ci si poteva immaginare, un terremoto politico nel nostro Paese. Le dichiarazioni quasi complottistiche, del Ministro della Difesa hanno alzato un polverone mediatico con lo scopo di fare chiarezza su quanto riportato nell’intervista del Corriere della Sera.

Guido Crosetto, ministro per la difesa
Guido Crosetto, ministro per la difesa

Crosetto querela Il Giornale e sui pm tornerà alla Camera

Una polemica infinita quella scatenata dalle parole del ministro Crosetto nell’intervista al Corriere della Sera su una possibile cospirazione di una parte della magistratura nei confroti dell’esecutivo. Probabilmente solo l’informativa alla Camera del 19 dicembre potrà fare luce su questa storia, dopo che il ministro ha già risposto la settimana scorsa in un question time.

Ieri infatti, la convocazione richiesta dall’opposizione è stata accolta con disponibilità da Crosetto. Ma frattempo si avverte nell’aria un climax ascendente di tensioni.

Ieri il ministro ha annunciato di querelare il Giornale, dopo il titolo in prima pagina “Inchiesta su Cosetto”. Il quotidiano di Sallusti dava dunque notizia di un’indagine aperta su di lui, mentre il ministro della difesa è stato solo sentito come persona informata dei fatti dalla Procura di Roma nell’ambito dell’apertura di un fascicolo “Atti relativi”, ancor nessun indagato e ancora nessuna ipotesi di reato.

Crosetto: “Non può essere un errore, specie su un giornale ‘amico'”

Il Giornale “inventa di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso, costruito evidentemente con il solo intento di infangare“. “Questo è stato un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile, perché non si può trattare di un errore, ma di chiara volontà di mistificare la realtà e trasmettere un messaggio, lo ripeto, tanto diffamatorio quanto falso, inaccettabile. Non posso ora esimermi dal capirne la ratio e soprattutto i mandanti”.

Poi continua, convinto che ci sia una manovra contro di lui: “Una cosa così deve avere un motivo, nulla è casuale. Su un giornale che dovrebbe essere “amico” – dice ai suoi – sempre garantista non può essere che per “errore” esca una cosa così…”.

Non fa nomi e cogno-mi, certo nota che Il Giornale è di proprietà di Antonio An-gelucci, deputato leghista. Il quale ieri è salito fino al suo ufficio al ministero della Difesa per spiegare che lui non ne sapeva niente.

La replica di Sallusti : “Mi sembra che il ministro sia molto nervoso”

La risposta di Sallusti non è servita a ritirare la querela. Mi sembra che il ministro sia molto nervoso – afferma il direttore del Giornale – e quando uno è nervoso perde la lucidità. Il titolo è una sintesi, l’inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto”.

Crosetto: “Chi e perchè vuole colpirmi?”

“Chi e perché vuole colpirmi?”, si chiede Crosetto, poi promette: “Tutto sarà illustrato in Aula il 19 dicembre”. A quanto trapela – scrive il Corriere della Sera – nel suo incontro con Lo Voi, il ministro ha spiegato di non avere informazioni su possibili inchieste che potrebbero colpire i pezzi grossi del governo, ma ha annunciato altre rivelazioni su dichiarazioni di pm che per lui rimangono allarmanti. Si tratterebbe di interventi in colloqui delle varie aree della magistratura.

La convocazione della Procura per il ministro Crosetto

Nel fascicolo nessun indagato e nessun reato ipotizzato. Fatto sta che la procura di Roma vuole vederci chiaro rispetto alle affermazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto, del 26 novembre scorso nell’intervista al Corriere della Sera in cui il ministro aveva dichiarato che “L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria”.

Dunque ieri, nel tardo pomeriggio, Crosetto ha ricevuto “l’invito” dai pm per stabilire se ci siano elementi per procedere e fare luce su una vicenda che rasenta in maniera inequivocabile un duello aperto tra una parte dei magistrati e il governo.

Un semplice invito, nessuna convocazione formale per il ministro, come l’eleganza istituzionale richiede. Dunque Crosetto è rimasto per più di due ore davanti al procuratore Francesco Lo Voi, testimone in un’inchiesta che stando ai fatti non è ancora cominciata. Anche perché nei giorni successivi a quelle dichiarazioni era venuto fuori che l’incontro al quale si riferiva Crosetto non era segreto. Si trattava del congresso organizzato a Palermo dalla corrente di sinistra delle toghe Area, seguito dalle agenzie e trasmesso da Radio Radicale.

Nel dossier preparato dagli uffici del ministro erano finite alcune dichiarazioni, diffuse dalle agenzie, del segretario uscente di Area ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte. Lo scorso settembre, al congresso di Palermo, Albamonte, con una durissima relazione aveva attaccato il governo facendo riferimento a segnali di insofferenza “nei confronti delle istituzioni di garanzia”, al suo “marcato accento securitario”, parlando di un attacco della maggioranza “alla giurisdizione ed ai diritti” e alla “manifestazione della libertà di pensiero della magistratura”.

Crosetto alla Camera: “Totale fiducia nella magistratura

Questa mattina, in un aula semi vuota di Montecitorio, il ministro Crosetto ha risposto all’interpellanza impellente di Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, per quanto concerne le frasi riportate domenica dal Corriere della Sera sull’ipotesi di una opposizione giudiziaria.

Dunque il “gigante buono” ha cercato di giustificare le sue dichiarazioni: “Non ho mai parlato di incontri segreti, di cospirazioni. Ho solo dato lettura di alcuni interventi pubblici che io reputo gravissimi sulla questione giustizia“.

Secondo il Ministro della Difesa, quindi, non c’è nulla di cui preoccuparsi, anzi ci tiene a sottolineare di avere “totale fiducia nella magistratura. Proprio per questo però, Crosetto ha evidenziato come sia venuto a sapere di alcune “cose pubbliche che ho sentito, in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere ‘una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti“.

Per concludere Crosetto ha ringraziato Schlein e Conte per la loro presenza in aula che ha dimostrato un reale interesse nei confronti della vicenda e non solo la volontà di mettersi in mostra, che invece ha caratterizzato chi lo ha attaccato ed oggi non era presente alla Camera.

Si tenta il dialogo tra Crosetto e Anm

La risposta a caldo dell’Associazione Nazionale Magistrati alle accuse di Crosetto contro l’opposizione giudiziaria al governo Meloni non erano state delle migliori. Ieri, 28 novembre, si è aperta una breccia tra il Ministro della Difesa e Santalucia, presidente dell’Anm. Una telefonata in cui i due hanno discusso della questione, ascoltando le posizioni reciproche, alla ricerca di un tentativo di rappacificazione.

Ora si apre la possibilità che tra i due avvenga un testa a testa, in cui si possano discutere pubblicamente le accuse di Crosetto. Intanto il Ministro sottolinea che tale discussione potrà avvenire solo a seguito di una sua apparizione in Parlamento, in cui sarà tenuto a giustificare le sue esternazioni. Rimangono, quindi, ancora caldi i temi sia dell’opposizione giudiziaria sia della riforma della giustizia, che dovranno essere entrambi discussi in Parlamento.

Per quanto riguarda le dichiarazioni di Crosetto in aula, si anticipa che potrebbero avvenire in occasione di uno dei due incontri sul Medio Oriente previsti per il prossimo mercoledì, in cui il Ministro della Difesa dovrà rispondere alle accuse dell’opposizione. Intanto Elly Schlein e Giuseppe Conte non hanno perso tempo nel commentare le parole di Crosetto al Corriere della Sera, definendole rispettivamente “dichiarazioni complottiste” e “parole gravissime ed eversive“.

Intanto Crosetto continua a minimizzare sulla vicenda, definendo la questione una “polemica sul nulla“.

Crippa (Lega): I magistrati una casta che non paga mai

Andrea Crippa della Lega ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti l’opposizione giudiziara, a seguito delle accuse di Crosetto, prendendo le parti del Ministro della Difesa ed unendosi al suo grido di allarme nei confronti delle magistrature: “Ci sono magistrati che sbagliano e che non pagano mai. Tanti cittadini da innocenti passano anni e anni nei tribunali pagando fior fior di soldi per gli avvocati e poi, quando dimostrano la loro innocenza, il magistrato non paga perché la magistratura è una casta, mentre altri cittadini quando sbagliano pagano”, ha esordito così il parlamentare leghista ai microfoni di La Presse, quando è stato intercettato alla Camera.

Una  riforma della magistratura secondo me deve essere all’ordine del giorno. È difficile perché ogni volta che si è provato a farla, diciamo che un certo tipo di sistema interviene o interveniva per cercare di fermare quel governo che provava a riformare la magistratura, perché evidentemente si sentono una casta di intoccabili che devono fare quello che vogliono e come vogliono nei confronti di persone che la pensano in maniera diversa da loro“, prosegue Crippa, attaccando, forse più duramente di Crosetto, perché ora l’opposizione giudiziaria non è più un problema in relazione al governo Meloni, ma è un problema per la Destra in generale.

Tale ipotesi è confermata dalle parole di Crippa che ci tiene a sottolineare che “in Italia “l’80% della magistratura è di sinistra, lo dicono le correnti, ed è un sistema che non garantisce lo stato di diritto, perché evidentemente la legge non è uguale per tutti ma cambia in base al colore politico di determinate persone“.

Santalucia: “Quelle di Crosetto sono fake news”

L’Associazione Nazionale Magistrati ha deciso di far sentire la propria voce in una vicenda che la vede protagonista, al fine di porre un argine ai dubbi sollevati dal ministro Crosetto e dimostrare la propria terzietà. A parlare a nome dell’associazione è il suo presidente Giuseppe Santalucia che ha risposto duramente alle presunte accuse del ministro Crosetto: “È fuorviante l’idea di una magistratura che rema contro, che possa anche farsi opposizione politico-partitica. Sono fake news che non hanno fondamento e che fanno male alle istituzioni“. Nessuna intenzione di inserirsi in correnti politiche o di cercare di farsi paladini della democrazia, che sarebbe messa in pericolo proprio dal governo che dovrebbe garantirla.

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Giuseppe Santalucia, presidente Associazione Nazionale Magistrati

L’Anm non si è fermata, però, alle dichiarazioni, ma ha cercato di tutelarsi anche a livello pratico attraverso una mozione unitaria, che è stata adottata dall’assemblea straordinaria convocata dal magistrato Iolanda Apostolico nel tentativo di arginare gli attacchi degli esponenti del governo, l’indipendenza delle toghe è il fondamento della moderna democrazia“. Una contromossa che mostra però un po’ di timore nei confronti delle accuse di Crosetto, che potrebbero accelerare il processo di riforma della giustizia tanto disprezzato dai magistrati.

Nel frattempo, fonti vicine al Ministro della Difesa raccontano di continue preoccupazioni di Crosetto nei confronti della magistratura. Parlano di dichiarazioni su riviste che secondo il ministro nascondono attacchi al governo e di congressi della magistratura in cui è stata invocata la “funzione anti maggioritaria della magistratura e l’opposizione a questo governo“.

L’Antimafia è pronta in ogni momento per ricevere la denuncia formale del ministro, che proprio in questi giorni ha parlato di una sua possibile presentazione di fronte alle commissioni del Copasir o, appunto, dell’Antimafia, con lo scopo di “verificare le informazioni che ho ricevuto“. Possiamo dire che forse ormai è un po’ tardi per verificare l’esattezza delle proprie fonti, dopo averle rese pubbliche senza un minimo controllo preventivo. E alla fine l’iniziativa di convocare Crosetto potrebbe anche essere presa da qualche Procura della Repubblica.

Crosetto, le accuse dell’opposizione e il silenzio della maggioranza

Il terremoto causato dalle dichiarazioni di Crosetto ha investito maggioranza e opposizione. Se da un lato l’opposizione non si è fatta sfuggire l’occasione di attaccare un’esponente di Fratelli D’Italia, con Conte schierato in prima linea, l’opposizione ha per lo più taciuto o cercato di minimizzare e giustificare le dichiarazioni del Ministro della Difesa. Tra i primi Antonio Tajani che dichiarato che dal suo punto di vista “Crosetto sa quello che fa. In ogni caso noi da tempo diciamo che la riforma della giustizia sia penale che civile deve essere il terzo pilastro del rinnovamento istituzionale, insieme a premierato e autonomia”.

Antonio Tajani
Antonio Tajani, leader di Forza Italia

Quindi, le accuse di Crosetto non sono dirette proprio all’opposizione giudiziaria in quanto potere interessato alla caduta del governo, ma piuttosto sono rivolte alla riforma Cartabia, che aveva lo scopo di arginare i poteri dei magistrati ritenuti un vero e proprio pericolo. L’opposizione, però, non la pensa allo stesso modo e Conte si è schierato con forza al fianco della magistratura: “Un’accusa gravissima, tanto più da un ministro. Sostenere che correnti della magistratura di riuniscono per deliberare un’opposizione a un governo giudicato antidemocratico significa accusare una parte della magistratura di finalità ‘eversive’.

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