Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente sottolineato l’importanza strategica degli investimenti nel settore della difesa, evidenziando non solo l’impatto sulla sicurezza nazionale, ma anche sullo sviluppo economico. Durante un’audizione alla Commissione Esteri del Senato, ha affermato che “gli investimenti nella Difesa non sono solo una necessità per garantire la sicurezza, ma un motore fondamentale per l’economia“. Crosetto ha spiegato che ogni euro investito nel settore genera “circa 2 euro di valore aggiunto per l’economia nazionale“, un dato che dimostra come il settore della difesa possa essere un moltiplicatore per l’occupazione e l’innovazione tecnologica.
Secondo il Ministro, gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore della difesa hanno effetti di stimolo sull’intero “Sistema Italia”, in particolare attraverso la creazione di centri di ricerca, lo sviluppo di tecnologie avanzate e il trasferimento di queste tecnologie a settori non militari. “Investire nella difesa significa non solo rafforzare le forze armate, ma anche stimolare la crescita del nostro apparato produttivo e favorire l’occupazione, specialmente quella qualificata“, ha dichiarato Crosetto. A livello pratico, “ogni 10 posti di lavoro nelle grandi aziende del settore difesa, ne generano altri 30 nelle piccole e medie imprese collegate”.
Le parole di Crosetto
Un altro punto cruciale del discorso di Crosetto riguarda la necessità di adeguare le dotazioni organiche delle forze armate alle sfide attuali. Il Ministro ha dichiarato che è “indifferibile” incrementare il personale per garantire il pieno funzionamento dello strumento militare. Ha anche sottolineato la necessità di bilanciare “le forze in servizio permanente e quelle in ferma prefissata”, introducendo una “Riserva Operativa” e una “Riserva Specialistica”, destinata a reclutare professionisti con competenze ad alta specializzazione, come nel caso del quantum computing e dell’intelligenza artificiale. “Se vogliamo rimanere competitivi in un contesto geopolitico sempre più complesso, dobbiamo avere un personale altamente qualificato, in grado di rispondere alle nuove esigenze tecnologiche e operative“, ha detto Crosetto.
Il futuro della difesa secondo Crosetto
Guardando al futuro, Crosetto ha messo in evidenza l’importanza dell’innovazione tecnologica nel rafforzamento delle forze armate. “Il vero tema rivoluzionario dei prossimi anni sarà la combinazione di intelligenza artificiale e quantum computing“, ha dichiarato. Secondo il Ministro, l’uso di queste tecnologie sarà decisivo non solo sul piano difensivo, ma anche sul piano economico, con un impatto diretto sulla competitività industriale del paese. Tuttavia, ha anche avvertito che non si tratta solo di una questione tecnologica: “non avere dati su cui lavorare è come non avere carbone o gas”, ha affermato, sottolineando l’importanza dei data center e delle infrastrutture digitali nel futuro della sicurezza nazionale.
Nel corso dell’audizione, Crosetto ha anche parlato della necessità di aumentare la spesa per la difesa per raggiungere l’obiettivo della Nato di destinare il 2% del Pil alle forze armate. “Non si tratta più di un obiettivo, ma di un requisito minimo“, ha dichiarato, mettendo in luce come l’Italia sia ancora lontana da tale traguardo, con una spesa per la difesa che nel 2024 raggiunge solo l’1,54% del Pil. L’incremento graduale del bilancio, però, è una priorità assoluta, per far fronte alle sfide internazionali e modernizzare lo strumento militare.
Infine, Crosetto ha ribadito che investire nella difesa non è solo una “scelta”, ma una “necessità” per affrontare un futuro geopolitico incerto. “Per un paese come l’Italia, cerniera tra due sistemi geopolitici e punto di impatto delle instabilità provenienti dal Sud, non possiamo fare a meno di preparare il nostro strumento militare per le sfide future“, ha concluso. Investire oggi nella difesa significa non solo proteggere il paese, ma anche costruire un futuro più sicuro e competitivo a livello internazionale.
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