Crosetto critica Aise, Mantovano si precipita a dare piena fiducia ai Servizi dell’intelligence

Il ministro della Difesa torna poi sui suoi passi per non creare ulteriori scandali e ribadisce la fiducia nell'intelligence e nei suoi vertici

Redazione
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Ieri Il Fatto Quotidiano ha pubblicato il verbale del colloquio tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il procuratore di Perugia Raffaele Cantone risalente a gennaio 2024, in cui sono emerse pesanti critiche del ministro nei confronti dell’Aise – Agenzia informazioni e sicurezza esterna. Se i Servizi dell’intelligence hanno il compito di ricercare e fornire tutte le informazioni necessarie alla difesa della Repubblica, il ministro Crosetto non si sente protetto abbastanza.

A difendere i servizi dell’intelligence interviene Alfredo Mantovano, per poi essere seguito dallo stesso Crosetto che torna sui suoi passi. Il Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – si occuperà comunque del caso con un ciclo di audizioni da programmare.

Guido Crosetto
Guido Crosetto

Il verbale e i sospetti di Crosetto

Il giornale aveva inizialmente pubblicato una sintesi del verbale del colloquio avvenuto il 22 gennaio 2024, in cui il ministro della Difesa accusava l’Aise di non informarlo e di non cooperare. Crosetto ha commentato parlando di una “pericolosa ricostruzione del Fatto”, criticando il giornale di informazioni distorte. Così il giornale diretto da Marco Travaglio ha deciso di pubblicare online il testo integrale del verbale.

Il colloquio di gennaio era stato organizzato dopo che il ministro si era insospettito riguardo il lavoro dell’Aise, poiché, a parer suo, non lo aveva informato di fatti importanti. Crosetto aveva riferito addirittura di essere vittima di un complotto basato su fughe di notizie pubblicate sulla testata Domani. In particolare a insospettirlo erano stati due articoli, uno che riguardava il colloquio per l’assunzione di sua moglie con l’Aise nel 2019-2020 e l’altro riguardava la tratta della casa dove Crosetto viveva da mesi senza pagare l’affitto. Nel colloquio con Cantone il ministro sottolineava che “le vicende relative all’assunzione nei Servizi sono coperte da segreto”.

All’epoca contattò l’autore dell’articolo su Domani: “Quando contestai a Tizian che questa notizia era riservata lui non diede alcuna risposta e ovviamente si guardò bene dal dirmi da chi l’aveva avuta”. Parlò dei suoi sospetti anche con Giorgia Meloni e con il direttore dell’Aise Gianni Caravelli, chiedendo accertamenti sulla vicenda, perché sospettava che la fuga di notizie fosse avvenuta proprio dall’ambiente dei servizi. Solo pochi giorni fa sono arrivati i risultati delle indagini del governo con parere negativo.

Durante il colloquio di gennaio Cantone gli chiese se potesse “individuare vicende pregresse specifiche che possano consentire di ipotizzare l’eventuale attività di acquisizione di queste informazioni riservate”. Ma il ministro rispose solo di non avere buoni rapporti con l’Aise, “perché ho contestato in più di un’occasione mancate informazioni al Ministero della Difesa che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale”.

Questo rapporto è peggiorato col tempo, anche se questo non è direttamente connesso con la fuga di notizie. “Aggiungo senza voler lanciare accuse nei confronti di nessuno che ritengo che qualcuno mi abbia potuto anche considerare responsabile di mancate conferme in posizioni di vertice in società partecipate di Stato e mi riferisco a qualcuno che aveva avuto ruoli all’interno dell’Aise“. Secondo il Fatto il ministro si riferirebbe a Luciano Carta, ex direttore dell’Aise.

La difesa di Mantovano

L’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, alla luce di questo scontro tra istituzioni del governo, si precipita a confermare con urgenza la sua fiducia al direttore dell’Aise, Gianni Caravelli. In una nota Mantovano ha dichiarato: “Ringrazio il generale Gianni Caravelli e gli uomini e le donne appartenenti all’Agenzia informazioni e sicurezza esterna, da lui diretta per lo straordinario lavoro svolto al servizio della Nazione. Ha contribuito a elevare il livello di sicurezza e di conoscenza da parte del Governo dei tanti scenari di crisi. Il contributo di Aise è frutto di competenze elevate e di lealtà verso le istituzioni”.

A sorpresa anche il ministro Crosetto si unisce alle parole di Mantovano, per non creare ulteriori scandali, confermando anche lui piena fiducia all’Aise e ai suoi vertici. Ha concluso affermando che “è evidente che il tentativo di chi ha costruito la sua fortuna su rapporti poco coerenti e trasparenti tra pezzi di Stato ed alcuni quotidiani sia infastidito da una politica che non ha paura di presentarsi alla magistratura per esprimere le proprie preoccupazioni o per collaborare esponendo fatti. Come ho già detto, non bastano pochissime mele marce ad intaccare istituzioni con cui collaboro ogni giorno per difendere la nostra Repubblica e le nostre istituzioni”.

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