Crosetto: “Nessuna crisi tra Lega e FI. Riarmo? Non significa comprare armi”

Il ministro della Difesa ha cercato di fare un po' di chiarezza sui temi di politica estera su cui sta riflettendo il governo italiano. Dal riarmo all'alleanza con gli Usa, Crosetto ha spiegato quali saranno i prossimi passi che compirà il nostro Paese

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha voluto fare chiarezza sull’ingarbugliato quadro della politica estera in cui al momento è inserita l’Italia. Tra posizioni diverse in maggioranza e messaggi allarmistici e confusionari dall’Ue, i cittadini italiani sembrano ormai persi in un labirinto di opinioni che cambiano a velocità altissime e che rischiano solo di avvicinare la popolazione alle Fake News. Così, il titolare del Ministero della Difesa ha preso in mano la situazione e in un’intervista a Radio 24 ha deciso di spiegare il suo punto di vista su alcuni dei punti cruciali di questa situazione.

Innanzitutto, a seguito del presunto scontro tra Lega e Forza Italia, usato dalle opposizioni a loro favore, Crosetto ha voluto rincuorare i cittadini sul fatto che al momento non vi sarebbe alcuna crisi interna al centrodestra. “Questi sono segnali normali nella competizione politica all’interno delle Nazioni“, ha spiegato, senza scomporsi ulteriormente e ricordando che da sempre ogni singolo partito tenta di differenziarsi da quelli della sua coalizione, al fine di trovare nuovi elettori.

Inoltre, secondo Crosetto, sarebbe materialmente impossibile una frattura sulla politica estera, in quanto le ipotesi da poter prendere in considerazione sono davvero minime. In questo senso, infatti, Crosetto ha spiegato che l’Italia non potrà sottrarsi al piano di aumento delle spese militari che a giugno sarà proposto dalla Nato. “Dobbiamo aspettarci una richiesta di Trump al 5% e una proposta di Rutte al 3,5%“, ha sostenuto il ministro, sottolineando poi che la decisione di investire il 2% del Pil nelle spese militari non è stata presa da un governo di cui faceva parte.

Crosetto: “Gli Usa disinvestiranno in Ue, dobbiamo essere preparati”

Ora, comunque, è il momento di prendere in considerazione alcuni fattori piuttosto urgenti su cui Italia ed Europa devono lavorare. Oltre all’aumento delle spese militari, infatti, c’è da prendere in considerazione la possibilità che gli Usa diminuiscano la loro presenza nel Vecchio Continente. “Gli Usa disinvestiranno dall’Europa. Hanno decine di migliaia di soldati e si ritireranno“, ha spiegato Crosetto, chiarendo che l’Ue ha quindi chiesto a Washington più tempo per organizzare le sostituzioni.

Questo processo richiederà dai 5 ai 10 anni“, per cui è necessario che l’allontanamento Usa sia graduale. L’Italia, infatti, dovrà bandire maggiori concorsi, in quanto non è presente la leva obbligatoria e poi dovrà investire in anni di preparazione al fine di rendere le truppe pronte. “Con Trump si arriverà ad una diminuzione del 40-50% e per questo dobbiamo crescere negli organici militari“, ha confermato il ministro della Difesa, aggiungendo che al momento la prospettiva è quella di non creare un esercito europeo ma di formare e migliorare gli eserciti nazionali, affinché siano in grado di agire in collaborazione con gli altri Stati.

In ogni caso, il ministro ha sottolineato che è impensabile un progetto di deterrenza occidentale che non comprenda gli Stati Uniti. “Non ci molleranno, non abbandoneranno l’Europa e noi, ma è chiaro che disinvestiranno“, ha spiegato, sottolineando anche la sua soddisfazione per l’evoluzione dei piani di difesa dell’Ue.

Crosetto: “Le spese per la difesa non devono pesare sui bilanci”

Innanzitutto, Crosetto ha sostenuto di essere favorevole al cambio di norme del piano di Ursula Von der Leyen che, da ReArm Europe si chiamerà Readiness 2030. Poi, il titolare della Difesa ha spiegato che in ogni caso la decisione di armarsi non è mai la più adatta per rispondere ad un bisogno di maggiore sicurezza. “Devo costruire la mia difesa in relazione a ciò che mi aspetto“, ha continuato, mettendo in luce che la soluzione dell’acquistare armi è sempre la risposta sbagliata.

Sul tema dell’acquisto, poi, Crosetto ha sottolineato che l’Ue dovrà trovare il modo di non aggravare i bilanci degli Stati. “Se la difesa è un prerequisito per le democrazie, un piano deve durare 15-20 anni, per cui il debito che facciamo adesso dobbiamo spalmarlo in un tempo lunghissimo e non pretendere di ammortizzarlo in pochi anni“, ha sostenuto il ministro, aggiungendo che l’obiettivo del governo è proprio quello di lavorare affinché il bilancio degli Stati membri non subisca le conseguenze del piano di riarmo.

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