“L’improvvisazione” sembra essere stato il modus operandi con cui sarebbe stata affrontata la pandemia da Covid-19. Il Senatore di FdI, Guido Liris, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19, ha assistito all’audizione del professore Alessandro Vespignani, convocata dai membri del Pd.
Il direttore del Network Science Institute presso la Northeastern University di Boston nonché massimo esperto di epidemiologia computazionale a livello internazionale ha rivelato che nel 2020, agli albori dell’emergenza sanitaria, “si è lavorato con fogli Excel o scritti a mano in maniera poco informatica“. Una situazione che si sarebbe verificata sotto il governo del Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte e quindi “emersa in modo lampante” in audizione. A tal proposito, l’onorevole Liris apostrofa l’esecutivo guidato dal leader pentastellato sottolineando come il quadro descritto dal professore Vespignani sia al quanto “desolante“.
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Quanto esposto in audizione, infatti, paleserebbe che “in piena emergenza sanitaria, mentre il presidente Conte ostentava prontezza, chi doveva gestire i dati epidemiologici, necessari per assumere le conseguenti decisioni, era costretto a lavorare con fogli Excel o persino scritti a mano“.
Liris: “Un’improvvisazione evitabile”
Secondo il componente di Commissione di FdI, queste modalità di lavoro avrebbero portato a conseguenze “ovvie“, ovvero, “i dati raccolti male hanno condizionato negativamente e ritardato le decisioni sulle misure di contenimento“. Inoltre, sembra che questa gestione all’insegna dell’improvvisazione del governo pentastellato, potesse essere evitabile visto che, come ribadito dal professore in audizione, il fatto che l’Italia avrebbe potuto affrontare una pandemia era risaputo già da novembre 2019. “Uno scandalo – affonda Liris – che dimostra ancora una volta l’inadeguatezza del governo Conte“.
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