Alzati i livelli di sicurezza già per Delmastro e Ostellari. Il ministro della Giustizia è chiamato a rispondere il 12 febbraio
Nel suo ultimo proclamo, l’Internazionale nera ha rilanciato una nuova “chiamata internazionale alla mobilitazione”, invitando movimenti e collettivi ad organizzare una serie di azioni davanti alle ambasciate italiane. Detto, fatto. Nella sera di giovedì, intorno alle 22.30, i muri dell’ambasciata italiana a Santiago del Cile sono stati imbrattati con vernice nera. Le scritte facevano riferimento al 41 bis. Sul posto sono stati trovati anche dei volantini e uno striscione di solidarietà nei confronti di Alfredo Cospito, l’anarchico sottoposto al regime detentivo speciale.
A lavoro sulla prevenzione
Dopo il rafforzamento della vigilanza sui luoghi sensibili, sale, dunque, il livello di attenzione da parte degli apparati di sicurezza per prevenire possibili azioni violente degli anarco-insurrezionalisti nei confronti di soggetti che, direttamente o indirettamente, possono essere collegati alla vicenda di Alfredo Cospito, ormai arrivato al 107esimo giorno di sciopero della fame in carcere. C’è già una lista di persone ritenute a rischio e per le quali potrebbe essere necessario innalzare il livello di sicurezza, con servizi di tutela ‘assegnati’ in via d’urgenza come quelli già attivati dal ministero della Giustizia per i due sottosegretari, Andrea Delmastro e Andrea Ostellari.
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Cospito: dentro o fuori il 41 bis?
A far trasparire i timori di una escalation, è l’aumento della soglia di attenzione di intelligence e forze dell’ordine che sale con il passare dei giorni, sia per le condizioni di salute dell’anarchico, sia in vista del 12 febbraio, termine entro il quale il ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà decidere in merito all’istanza di revoca del 41 bis presentata dal legale. Dalla Procura antimafia e antiterrorismo è arrivato uno spiraglio, far tornare Cospito al regime di alta sicurezza, mentre per il pg di Torino, che sostiene l’accusa nel processo in corso, deve restare al 41 bis.
Il Guardasigilli potrebbe anche non pronunciarsi, il che equivarrebbe ad un rigetto della richiesta. Per l’anarchico resterebbe a quel punto solo la Cassazione, che ha anticipato al 24 febbraio l’udienza – fissata inizialmente il 20 aprile e poi spostata al 7 marzo – sul no del Tribunale di sorveglianza di Roma al reclamo contro il 41 bis.
Per Delmastro e Ostellari auto blindata e agenti
Il 15 febbraio, inoltre, ci sarà nell’aula della Camera una nuova informativa del Governo sugli approfondimenti svolti da Nordio dopo la bagarre scatenata dalle parole di Donzelli. L’attenzione è dunque altissima su tutta una serie di soggetti coinvolti nella vicenda. Per i sottosegretari Delmastro, con delega alle carceri, e Ostellari, con delega al trattamento dei detenuti, sono state attivate misure di sicurezza “in via d’urgenza e temporanea” da parte del Dap: si tratta di una “tutela provvisoria” con un’auto blindata e la presenza di agenti, in attesa della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza a Roma prevista per il 10 febbraio nel quale potrebbe essere decisa l’assegnazione della scorta.
Non si esclude che lo stesso possa accadere, anche su iniziativa delle varie Prefetture, per una serie di magistrati che sono chiamati a esprimersi o che in passato hanno indagato sulla vicenda Cospito, oltre a esponenti delle forze dell’ordine e dell’amministrazione della Giustizia. Sono inoltre state già impartite una serie di raccomandazioni, come quelle sull’apertura di eventuali plichi e buste oltre a una serie di luoghi sensibili da tenere sotto stretta osservazione (e possibilmente evitare, per alcuni).
Il vertice Piantedosi-polizia-intelligence
Nel vertice che si è tenuto al Viminale lo scorso 1° febbraio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fatto il punto con i vertici di polizia e intelligence, decidendo un innalzamento delle misure di tutela per gli obiettivi sensibili, dalle sedi diplomatiche a quelle istituzionali, dalle carceri ai magistrati. Erano stati quindi messi sul tavolo scenari di una possibile evoluzione delle minacce, oltre alla richiesta di un continuo monitoraggio sul web dei siti d’area anarchica e di un’attenzione costante sugli ambienti carcerari e sulle aree più dure dell’antagonismo.
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