Conte chiude le porte a Renzi: “Gli elettori non si fidano di lui”

Il leader pentastellato lo avrebbe certificato durante la Festa dell'Unità a Reggio Emilia, chiedendo al pubblico se si fidasse del leader di Italia Viva. L'ondata di "No" che si è sollevata avrebbe confermato a Conte quanto già scoperto tramite sondaggi riservati

Redazione
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La festa dell’Unità di Reggio Emilia si è trasformata per Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, nella prova del nove del suo veto su Matteo Renzi. Ospite in casa del Partito democratico, il pentastellato ha deciso di sondare il volere del pubblico per dimostrare anche al resto d’Italia che i suoi pronostici sono affidabili. L’ondata di “No” a seguito della domanda dell’ex premier “Voi vi fidate di Matteo Renzi?” ha permesso al leader del M5S di sostenere la sua tesi.

Matteo Renzi non piace agli elettori di sinistra e la sua entrata nel Campo largo rischierebbe di minare il lavoro iniziato da Elly Schlein e perseguito dal resto dei partiti. Sembrerebbe che il leader pentastellato abbia basato la sua teoria su una serie di sondaggi riservati svolti tra gli elettori, come da lui stesso confermato sul palco di Reggio Emilia. “Mi hanno letto un sondaggio, che dà lo spunto per una nuova espressione” ha spiegato l’ex premier, chiarendo che il 74% degli elettori di sinistra preferirebbe una coalizione basata sulla coesione e non sulla quantità di partiti presenti.

Centrosinistra, Matteo Renzi
Matteo Renzi, leader di Italia Viva

E’ importante costruire un’alternativa vincente e lo fai sulla credibilità del progetto” ha aggiunto Conte, lasciando intendere che l’alleanza delle opposizioni potrebbe appunto perdere l’attendibilità se concernesse anche Matteo Renzi. Sembrerebbe, inoltre, che il 39% degli intervistati abbia anche ammesso di temere che la presenza nella coalizione del leader di Italia Viva possa portare afar cadere l’eventuale governo di centrosinistra“. Un’ipotesi che convincerebbe ancora di più il pentastellato, visti i trascorsi con Renzi negli anni in cui il M5S si trovava al potere.

Conte e De Pascale sul palco della Festa dell’Unità

Le parole di Giuseppe Conte sono state accompagnate da quelle del governatore dell’Emilia Romagna Michele De Pascale, presente insieme a lui sul palco e impegnato in un’intervista moderata da Agnese Pini del QN. Proprio nel corso di questo dibattito i due esponenti politici hanno dato la loro visione sul Campo largo, chiarendo che per entrambi non conta il numero di partecipanti ma quanto coloro che sono interessati sono pronti a costruire una sintesi che convinca gli elettori.

Non si vincono le elezioni con la matematica delle percentuali sommate” ha infatti dichiarato il governatore dell’Emilia Romagna, spiegando invece che dal suo punto di vista l’ideale sarebbe riuscire a fondare la nuova coalizione sulla “fiducia reciproca” e sulla “credibilità“, così che questi valori possano spingere i partiti interessati a collaborare per raggiungere un programma condiviso. “Noi ci dobbiamo dire da qui al 2027 la coalizione che si dovrà presentare dovrà essere credibile nella fiducia reciproca e dovrà avere un programma concreto, che non sarà uguale al programma del Pd o del M5s, ma si dovranno costruire sintesi” ha continuato De Pascale sostenendo la necessità della collaborazione di tutte le parti in gioco.

Emilia Romagna, Michele De Pascale
Il governatore dell’Emilia Romagna Michele De Pascale

Secondo il governatore, infatti, il Campo largo continua a ricevere critiche proprio perché non si è ancora riusciti a trovare una sintesi che accomuni i partiti verso una strada comune e che li renda credibili agli occhi degli elettori. “Queste cose contro la Meloni ancora non ci sono. Entro il 2027 dovranno esserci” ha tuonato ancora Pascale, aggiungendo di essere pronto ad agire in questo senso sul piano regionale.

Conte: “Con Renzi si perde il 2-3% dei voti

L’idea di aprire il Campo largo a Italia Viva non ha convinto il leader pentastellato sin da subito. Giuseppe Conte, insieme ai leader di Avs, ha da subito chiuso le porte all’ex sindaco di Firenze sostenendo prima di non poter costruire un’alleanza con chi in passato “ha tradito” e poi chiarendo che Matteo Renzi non è una figura attendibile e soprattutto non è un personaggio politico che ispira fiducia negli elettori. “Non mi posso fidare di chi da tempo più che politica fa affari in giro per il mondo” dichiarò infatti il pentastellato, per poi aggiungere: “La somma aritmetica poi non funziona: persone così invise portano qualche voto e ne tolgono molti di più“.

Una teoria totalmente contraria rispetto a quella dell’ex sindaco di Firenze, il quale invece ritiene che nelle prossime elezioni politiche saranno proprio i voti dei partiti di centro a decretare la vittoria della destra o della sinistra. Sul palco della Festa dell’Unità di Reggio Emilia, però, Conte sembrerebbe smentire per l’ennesima volta Matteo Renzi, sostenendo che uno dei risultati del sondaggio riservato preso in considerazione dimostra che la presenza del leader di Italia Viva nella coalizione “farebbe perdere il 2-3% dei voti e affosserebbe definitivamente la possibilità di vittoria del centrosinistra contro la coalizione di Giorgia Meloni“.

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