Dopo il partito democratico è arrivato il turno del M5S di Giuseppe Conte di allinearsi ai propositi della Cgil di Maurizio Landini, impegnata nella promozione dei 5 quesiti referendari del prossimo 8 e 9 giugno. “Siamo favorevoli ad abrogare quelle norme“, ha annunciato il leader pentastellato, confermando l’impegno del partito nella diffusione delle informazioni sul voto e nella lotta all’aumento delle spese per la difesa a scapito di quelle per il settore sociale.
“Investire in tutele e capitale umano, dobbiamo aumentare il nostro potere salariale, molti giovani prendono stipendi da fame e questi sono i veri problemi dell’Italia“, ha rivendicato Giuseppe Conte, affondando nuovamente sui propositi del governo nei confronti del piano di riarmo. Il M5S ha poi annunciato di essere favorevole al referendum sulla cittadinanza ma solo in parte. “Il Movimento ha avviato il percorso dello Ius Scholae“, ha infatti sottolineato, chiarendo però di aver voluto anche “lasciare libertà di coscienza alla nostra comunità politica sul referendum riguardante la possibilità di dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza“.
I pentastellati, però, ritengono che con la formazione scolastica ci sia la possibilità di un’integrazione vera e anche culturale. In questo senso lo Ius Scholae, che prevedrebbe l’assegnazione della cittadinanza dopo uno specifico numero di anni nelle scuole italiane, sarebbe un progetto “molto più concreto rispetto al dimezzamento puro e semplice dei termini attuali per l’acquisizione della cittadinanza“.
Conte: “Compromesso con Usa non passi per maggiori acquisti di armi Usa”
L’ex premier ha poi deciso di commentare anche la spinosa questione dei dazi statunitensi, chiarendo di auspicare che il confronto tra Ue e Usa “resti proficuo” al fine di evitare lo scoppio di una guerra commerciale. Secondo Conte, però, il metodo giusto per affrontare questa crisi non sarebbe quello di “aumentare le commesse militari dall’America“, ma deve riguardare un percorso meglio delineato e soprattutto conveniente.
Dopo aver compreso quali siano le reali intenzioni dell’amministrazione americana, Conte non nega la necessità di agire attraverso contro dazi, nel caso in cui questi servissero. In ultimo, poi, l’Ue e l’Italia devono proteggersi aprendo i propri mercati anche a realtà estere diverse dagli Usa, così da non essere del tutto dipendenti da Washington. “Contro i dazi l’unica, vera, concreta strategia è rimanere uniti in Europa, compatti e non farsi vedere divisi, altrimenti si è tutti perdenti“, ha spiegato il leader pentastellato, chiarendo che al momento non è più possibile essere “passivamente acquiescenti agli Usa“.
Sul confronto di Meloni e Trump del prossimo giovedì, Conte ha sostenuto di essere “speranzoso“, ovvero di auspicare che i mesi di sospensione dei dazi reciproci servano a trovare un compromesso che sia conveniente per entrambe le realtà. “Io confido che Meloni in questo passaggio possa portare buone notizie da parte di Trump“, ha spiegato a margine dell’incontro con Landini, sottolineando però di non voler accettare l’idea che questo compromesso debba passare per forza attraverso l’aumento degli acquisti di merci e armi Usa da parte dell’Ue.
Conte: “Su Gaza e Ucraina c’è doppiopesismo”
Il leader del M5S ha poi voluto commentare la strage che ieri ha colpito Sumy, città ucraina in cui due missili balistici hanno ucciso 34 persone, tra cui alcuni bambini. “Si tratta di un attacco indegno che calpesta il diritto internazionale e umanitario e la condanniamo con ampia e ferma determinazione“, ha sostenuto Conte, chiarendo però che al momento vi sarebbero due narrazioni e due reazioni diverse legate a quanto avviene in Ucraina e quanto si verifica quotidianamente in Medio Oriente.
“Sorprende che i dichiarazionisti non siano ugualmente indignati per i 15mila bambini morti sotto le bombe di Israele“, ha tuonato il pentastellato, chiarendo di provare “orrore” per questa ipocrisia e per la doppia morale che caratterizzerebbe il mondo contemporaneo. “Ripeto, ferma condanna dell’attacco ignobile condotto da Putin, ma non mi volto dall’altra parte quando si tratta di Gaza, perché sennò mi sentirei degno di essere chiamato uomo“, ha tuonato il presidente del M5S.
© Riproduzione riservata