Conte sul riarmo: “Una completa follia”

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Un Giuseppe Conte effervescente spara a zero sulle plausibili opzioni in quanto a difesa che il Governo potrebbe prendere in considerazione. “Non è concepibile che le risorse destinate alla scuola, agli asili nido, alla sanità, a combattere il carovita, siano invece destinate all’acquisto di armi“. Così, parlando con i cornisti di fronte a piazza del Parlamento, il leader del Movimento 5 Stelle commenta come “inimmaginabile” la possibilità che il Governo italiano possa arrivare a spendere fino a 30 miliardi in armi quando invece destina solo 3 miliardi contro il carovita e il caro bollette.

Tajani dice che non è un piano per il riarmo ma per la sicurezza europea?” Per Conte non sarebbe esattamente così. Infatti, la sicurezza per l’ex premier si costruisce con la volontà di dar vita a un tavolo negoziale, predisponendosi a fare un tavolo negoziale, non ad alimentare una guerra che questa strategia militare dell’escalation sta alimentando da tre anni. Anzi, secondo il pentastellato non si tratterebbe neanche di un progetto di difesa comune, ma di “poche idee molto confuse” con la sola convinzione che si possa procedere al riarmo, “anche in ordine sparso“, sino a 800 miliardi: “una completa follia“.

Il Presidente del M5s, inoltre, ha smentito Paolo Gentiloni sul fatto che governo e opposizioni si erano messe d’accordo e chiedevano proprio “questo piano di riarmo“. La posizione dei 5 stelle, difatti, sarebbe sempre stata contraria a investire soldi nelle armi. “Noi – puntualizza Giuseppe Conte – vogliamo sicurezza, un progetto di difesa comune ma con economia e razionalizzazione delle spese” e non sprecare soldi in più armi, bensì in sanità istruzione e spesa sociale. Supponendo che la richiesta sia stata emessa anche dalle opposizioni, il leader pentastellato punta il dito piuttosto verso il Pd, “il suo partito” riferendosi a Gentiloni, ma “sono fatti loro interni, si mettessero d’accordo“.

A chi ha chiesto se il Movimento avesse posizioni simili a quelle della Lega in fatto di riarmo, l’avvocato di Volturara Appula ha messo i puntini sulle “i” ribadendo che la coerenza è la virtù politica dei 5 Stelle, mentre il Carroccio “che sta al Governo, che dice tutto e il contrario di tutto e vota sempre in modo difforme al pensiero che poi espone“. Un modus operandi che Conte non condivide e non lo riguarda in modo assoluto, piuttosto “si mettano d’accordo al Governo e quando qualcuno è in maggioranza può incidere nelle decisioni finali“.

Salva Milano, Conte: “Non facciamo sconti a nessuno”

In merito all’inchiesta urbanistica di Milano che oggi ha visto scattare il primo arresto, “il Movimento 5 Stelle non è allo scontro con nessuno, semplicemente il decreto Salva Milano è una legge scempio, perché in sostanza introduce un condono a favore di abusi, di speculazioni edilizie e di colate di cemento“.

Anzi, il leader pentastellato affonda sul fatto ritenendo che la proposta sarebbe stata scritta “sotto dettatura di un indagato a beneficio di varie forze politiche” e suppone che questo sia il motivo per cui alla Camera sia passata in modo trasversale con il sostegno di varie forze politiche. “Ma noi – sottolinea Conte – non facciamo sconti a nessuno, non guardiamo ai colori politici, per noi il rispetto della legalità, la tutela dell’ambiente sono valori non negoziabili e diremo stop e non permetteremo mai che passi quella legge“.

Salva Milano è un provvedimento che punterebbe a sbloccare la situazione urbanistica meneghina, in stallo da mesi a causa delle inchieste della magistratura che hanno messo nel mirino quelle ristrutturazioni diventate nuove costruzioni grazie a una “semplice Scia” e non a un Permesso di costruzione vero e proprio che dovrebbe passare per un iter burocratico estremamente lungo.

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