Conte a Meloni: “Non vieni in Parlamento, dov’è il tuo onore?”

Il leader pentastellato continua il suo affondo morale sul Presidente del Consiglio che avrebbe condotto l'Italia "a calpestare la giustizia internazionale"

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Altro giro altra corsa. Giuseppe Conte continua ad alimentare la diatriba politica intorno al caso Almasri e ai consequenziali comportamenti assunti dalla premier. “Oggi l’Italia si ritrova con grande disonore a calpestare la giustizia internazionale“, affonda delicato il leader del Movimento 5 Stelle facendo emergere quello che sarebbe piuttosto un carattere tipico di Fratelli d’Italia nonché di Giorgia Meloni, ossia richiamarsi per tradizione all’onore.

Infatti, l’avvocato di Volturara Appula si domanda dove sia ora l’onore del Presidente del Consiglio visto che non si sarebbe neanche presentata in Parlamento alla richiesta di informativa a spiegare come e perché abbia esposto il Paese a questa “vergogna“.

Nel corso della registrazione della trasmissione Accordi e Disaccordi, Conte prosegue rimarcando che sia impossibile che pratiche come quelle sull’arresto e rimpatrio del cittadino libico non siano passate tra le mani della leader di FdI. Tra l’altro, il Presidente pentastellato ritiene che l’Italia non solo sottoscriverebbe i principi dell’ordinamento firmato a Roma che ha dato vita alla Corte Penale Internazionale bensì ne sarebbe stato promotore. Motivo per cui, disattendere un mandato di arresto della Cpi, a detta di Conte, sarebbe di una gravità inaudita.

Dopo “la sceneggiata” di Meloni per aver ricevuto un avviso di garanzia, le lamentele per essere finita sul Financial Times accusando il procuratore Lo Voi di un atto voluto, per l’ex premier ci sarebbe, in realtà, la preparazione “del terreno di scontro con i magistrati per rivendicare l’impunità, il privilegio“. Conte continuerebbe denunciando il fatto che sono 30 anni che le “forze di destra” dicono che i politici siano intoccabili se ricoprono cariche al Governo, ma la legge è uguale per tutti. Quindi, “Meloni ma che ti sei montata la testa?” infierisce l’ex premier pugliese.

Conte sul caso Paragon

Parlando, invece, del caso Paragon e delle persone spiate tra cui il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, Giuseppe Conte da quanto afferma non sembrerebbe stupido che sia presente nella lista degli spiati. Il motivo, il leader pentastellato lo spiega celando e lasciando sottintesa una certa corrispondenza tra l’inchiesta che la testata giornalistica aveva condotto sul movimento giovanile e le “pulsioni fasciste” della gioventù di FdI e il fatto che Cancellato sia stato spiato.

Quindi, per l’avvocato pugliese si tratterebbe di un filo sottile che risulta in quanto “il giornalista che si espone” avrebbe comunque fatto emergere fatti di “estrema gravità” redatti, tra le altre cose, nel volume “Il continente nero”, sui quali magari si vuole approfondire.

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