Negli ultimi giorni, sono riecheggiate nei corridoi dei palazzi istituzionali e ai microfoni dei cronisti, accuse di filotrumpismo e filoputinismo nei confronti dei Giuseppe Conte che aveva commentato le vicende relative al conflitto ucraino con una verve diversa dal solito.
“E’ una bestemmia“, bolla così il leader pentastellato le incriminazioni ricevute dai colleghi, in un colloquio con Il Corriere della Sera, assicurando di non aver mai condiviso le offese recate al presidente ucraino, Volodimyr Zelensky da parte di Donald Trump, definito, tra le altre, come un “dittatore e comico mediocre“.
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“La mia linea – spiega il presidente del M5s – è la stessa di prima ed è ampiamente concordata nel Movimento”. Quello che, dunque, recherebbe un certo “fastidio” è “la semplice ragione che ci avevo visto giusto, che abbiamo il coraggio della verità e che non siamo al servizio della lobby delle armi“.
Conte però si fa furbo ed evita di entrare in diretta polemica con i suoi papabili e futuribili alleati, tornando ad affondare sul Presidente del Consiglio. Secondo l’ex premier, il governo di Giorgia Meloni, “insieme agli europei subalterni a Washington hanno lasciato cadere una prospettiva negoziale a due mesi dall’aggressione di Putin con prospettive ben più favorevoli per l’Ucraina rispetto a quelle che si prospettano adesso“.
L’alleanza pro Kiev è difatti definita dall’ex premier come “tre anni di bugie e di folle escalation militare” di cui non vede lati positivi. “Hanno fatto credere all’opinione pubblica che stavamo vincendo al guerra – spiega Conte – che le sanzioni contro Putin stavano funzionando, che l’economia russa stava crollando, che i russi avevano finito le armi“, mentre la controffensiva ucraina stava prevalendo, che Putin era malato e stava morendo. “Tutto – rivela il leader pentastellato – pur di non impegnarsi nella sola possibile via d’uscita” ossia il negoziato per la pace.
“Meloni e i suoi sodali bellicisti dovrebbero scusarsi di aver scommesso sulla vittoria militare di Kiev“, infierisce Conte sottolineando di essere stato fra i primi a denunciare “l’assenza di una strategia politica da parte dell’Europa e che saremmo rimasti fuori dal negoziato” di pace.
Conte: “Io vicino a Trump?”
Il Presidente dei 5 Stelle ribatte ancora alle accuse di essere filorusso e filotrumpiano definendole come le ennesime “fake news, come al solito, su di me e sul M5s“. Infatti, quanto al neo presidente degli Stati Uniti, l’avvocato pugliese frena le invettive dicendo di essere il “leader in Italia che più chiaramente ha preso le distanze da posizioni inquietanti assunte da Trump” e di averle respinte con forza, “dalla riviera a Gaza che presuppone la inaccettabile deportazione della popolazione palestinese” all’aumento delle spese militari all’introduzione dei dazi.
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