Parole forti quelle di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, che ha duramente criticato la manovra economica presentata dal governo di Giorgia Meloni, definendo l’esecutivo un “super malus” per il Paese. Secondo Conte, la manovra è segnata dall’inadeguatezza e dalla mancanza di una visione chiara in grado di affrontare le emergenze economiche e sociali. Durante una conferenza stampa, Conte ha parlato di una politica fiscale che, secondo lui, non solo è incapace di rilanciare l’Italia, ma addirittura la sta trascinando verso un inasprimento della crisi economica.
Conte: le accuse a Meloni e al governo
Conte ha evidenziato che l’Italia è ormai relegata all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda le classifiche economiche più importanti, come quella sulla crescita, e ha puntato il dito contro il governo per aver siglato un “pacco di stabilità” che ha imposto sacrifici pesanti sui cittadini italiani. Il leader del M5S ha accusato Meloni di aver firmato un accordo con l’Unione Europea che prevede 13 miliardi di tagli annuali, una misura che penalizzerà in particolare i servizi pubblici e la spesa sociale. Secondo Conte, questi tagli costituiscono una vera e propria “condanna all’agonia” per l’Italia, con ripercussioni che si faranno sentire per anni, anche sui governi futuri.
Una delle principali critiche di Conte è indirizzata alla gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il leader pentastellato ha definito “dilettantesca” la gestione da parte del governo, facendo riferimento ai continui ritardi e agli obiettivi non raggiunti. Secondo Conte, l’esecutivo Meloni non è riuscito a sfruttare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per rilanciare l’economia del paese, un fallimento che ha gravi conseguenze sulle prospettive future dell’Italia.
Conte: la questione del Superbonus
Un altro tema centrale nella critica di Conte riguarda il Superbonus. Il Movimento 5 Stelle, che ha fortemente sostenuto questa misura durante il governo precedente, accusa Meloni di aver cambiato posizione su questo tema. Mentre FdI, quando era all’opposizione, chiedeva l’estensione del Superbonus, ora l’esecutivo ha deciso di ridurre e restringere la sua applicazione, senza però trovare soluzioni alternative per sostenere l’occupazione e la crescita. Conte ha sottolineato come il Superbonus abbia creato occupazione e stimolato l’economia, ma oggi l’Italia si trova in una fase di stagnazione, con la produzione che è in calo da oltre 20 mesi.
Un altro aspetto cruciale della critica di Conte riguarda la mancata attenzione del governo ai temi sociali. Secondo il leader del M5S, l’assenza di politiche efficaci contro il caro vita sta mettendo a dura prova le famiglie italiane, in particolare quelle a basso reddito. In risposta a questa emergenza, Conte ha proposto un “scudo contro il caro vita“, una serie di misure per aumentare il potere d’acquisto dei cittadini, in particolare per le pensioni minime, che potrebbero beneficiare di un aumento di 100 euro al mese, e per il sostegno ai cassintegrati e a chi sostiene spese sanitarie. Queste proposte, secondo Conte, sono cruciali per evitare che sempre più persone si trovino in difficoltà economiche.
Conte: la sanità come priorità per il M5S
Un’altra proposta chiave di Conte riguarda la sanità. Il presidente del M5S ha sottolineato come l’emergenza sanitaria stia diventando sempre più grave, con milioni di cittadini che sono costretti a rinunciare alle cure per motivi economici. Per questo motivo, Conte ha chiesto che la spesa sanitaria venga portata al 7% del PIL, come avviene nei paesi più sviluppati d’Europa. Il M5S propone anche di chiedere un contributo ai “super-ricchi”, attraverso una piccola percentuale della loro ricchezza, per finanziare questo aumento delle risorse destinate alla sanità.
Sul fronte del lavoro, Conte ha criticato il governo per il suo atteggiamento nei confronti del salario minimo, definendo “uno scandalo” il fatto che l’esecutivo non abbia voluto sostenere la proposta delle opposizioni per garantire un salario dignitoso a tutti i lavoratori. Secondo Conte, quasi 4 milioni di lavoratori italiani sono poveri nonostante abbiano un impiego, una situazione che il governo non ha voluto affrontare seriamente. Il M5S, invece, continua a battersi per l’introduzione di un salario minimo che tuteli i lavoratori più vulnerabili.
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