Tensione tra il Consiglio europeo e il presidente del Senato, Ignazio La Russa a causa del ddl Sicurezza. Il Commissario per i Diritti Umani dell’organizzazione internazionale, Michael O’Flaherty, ha espresso forti preoccupazioni riguardo al Disegno di Legge Sicurezza, che è attualmente in discussione presso il Senato italiano. In una lettera inviata il 16 dicembre scorso a La Russa, e resa pubblica solo oggi, l’avvocato irlandese ha affermato che diversi articoli della proposta “restringono il diritto a manifestare e esprimersi pacificamente“.
Per cui, ha invitato i senatori ad “astenersi dall’adottarlo, a meno che non venga modificato in modo sostanziale per garantire che sia conforme agli standard del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani“.
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Controverso anche nel nostro Paese, il Commissario per i Diritti Umani ha citato gli articoli 11, 13, 14, 24, 26 e 27, sostenendo che “introducono reati definiti in termini vaghi” e includono “severe restrizioni” che rischiano di creare spazio per “un’applicazione arbitraria e sproporzionata, colpendo attività che rappresentano un legittimo esercizio della libertà di riunione o espressione pacifica“.
A tal proposito, Ignazio La Russa ha deciso di rispondere alla missiva, comunicando di aver trasmesso il testo al senatore Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, e ai senatori Alberto Balboni e Giulia Bongiorno, rispettivamente presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, che stanno esaminando il ddl.
Ddl Sicurezza 2024, che cosa prevede?
Il Disegno di Legge Sicurezza 2024 introduce una serie di misure volte a rafforzare la salvaguardia pubblica attraverso modifiche al codice penale e l’introduzione di nuovi reati. Il testo si compone di 38 articoli suddivisi in sei capi, affrontando diverse tematiche.
I protagonisti di tale proposta sono: blocco stradale, deturpamento e danneggiamento di beni pubblici, cannabis, occupazione abitativa, rivolte nelle carceri, insurrezioni nei centri di accoglienza, norme anti-ONG. E ancora lotta al terrorismo (con dei provvedimenti che la città di Roma già sta attuando sin dall’8 dicembre), truffa, detenute madri, accattonaggio, resistenza a pubblico ufficiale e daspo urbano.
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