Consigliere Lega accusato di omofobia: “Trans sputano sangue infetto”

Il consigliere Lega, Samuele Piscina, è stato accusato di omofobia dopo le dichiarazioni espresse durante il consiglio comunale a Milano. Immediata la reazione del Pd

Redazione
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Una bufera di polemiche si è scagliata contro il consigliere comunale e segretario provinciale della Lega a Milano, Samuele Piscina. Le sue dichiarazioni hanno sconvolto l’intero consiglio comunale: “Considerare via Padova un modello di integrazione è un’aberrante mistificazione della realtà. Se via Mosso è così adesso è perché un’amministrazione a guida Lega ha voluto fortemente una cancellata che la passata amministrazione comunale in realtà non voleva assolutamente. L’abbiamo imposta perché c’erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell’ordine“.

Inevitabile il fronte duro del Partito Democratico con Michele Albiani che replica: “Saresti da querela. Sei uno schifoso! Quella della Lega è una modalità di cavalcare stereotipi anni 80, leggende metropolitane totalmente infondate che hanno al centro l’omosessuale infetto e portatore di HIV. Sono immagini disumanizzanti per delle persone che troppo spesso vengono ancora marginalizzate“.

La replica del consigliere Lega

Parole dure che certo non sono passate inosservate. “Non sono mai stato omofobo in vita mia ed è un insulto alla mia persona lasciarlo intendere con dichiarazioni piene di menzogne” ha subito replicato il consigliere Lega all’accusa di omofobia e omotransfobia. Per Piscina il riferimento era ad un singolo episodio vissuto dallo stesso consigliere nel 2016. “Un cittadino sudamericano transessuale, solito a prostituirsi all’angolo con via Mosso, anche recentemente arrestato per atti osceni in luogo pubblico fuori da una scuola, si è tagliato con una bottiglia di vetro sputando il sangue contro gli agenti e urlando di essere malato di Hiv per tenerli lontani” afferma.

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