Ue, pronta la commissione di Von der Leyen: Séjourné al posto di Breton

Si ipotizza che a Raffaele Fitto possa essere garantita la posizione di vicepresidente, accompagnata dalle deleghe al Pnrr e alla coesione

Redazione
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Ursula Von der Leyen ha preso le sue decisioni, almeno queste sono le voci di corridoio che trapelano dai corridoio di Palazzo Berlaymont a Bruxelles. La nuova commissione europea sarebbe pronta ma non ancora annunciata. “Vedremo” è questo infatti l’unico commento che la presidente avrebbe rilasciato alla stampa, mentre si allontanava dall’Europarlamento nella tarda serata di ieri, dopo una lunga riunione con al centro proprio il tema della nuova Commissione.

Sembrerebbe che Von der Leyen non abbia più dubbi e che la maggior parte delle problematiche siano state superate. La crisi nata dalle dimissioni del francese Thierry Breton si è risolta nel giro di un pomeriggio, nella consapevolezza che la decisione della presidente fosse stata accettata di buon grado anche dal presidente Emmanuel Macron. Non c’è voluto molto, infatti, prima che l’Eliseo annunciasse la candidatura di Stéphane Séjourné, in risposta alle dimissioni dell’ormai ex commissario per l’Industria e il Mercato interno.

Ora, il dubbio principale è quello della slovena Marta Kos, la cui candidatura è ancora in bilico a causa di alcune accuse che la riguarderebbero. Per il resto, Von der Leyen non avrebbe avuto grosse difficoltà a risolvere il puzzle delle nomine e delle deleghe, nella consapevolezza di voler creare una Commissione che fosse il più possibile a sua immagine e somiglianza. Per quanto riguarda il nome di Raffaele Fitto, sembrerebbe quasi certa la vicepresidenza, insieme alle deleghe per il Pnrr e la Coesione.

Fitto verso la delega al Pnrr e alla Concorrenza

Al momento si ipotizza che Von der Leyen possa presentare ufficialmente la commissione nella giornata di domani. Non vi sarebbe nulla di ufficiale, ma fonti interne al Parlamento europeo avrebbero confermato che la presidente è riuscita ad assolvere al complesso compito che le spettava. Ci sarebbe anche chi avrebbe confermato che all’italiano Raffaele Fitto sarebbe garantito il portafoglio auspicato dall’Italia. Non si tratterebbe di una delega all’economia ma a materie vicine e di uguale importanza.

Ursula Von der Leyen
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

Nel caso della delega al Pnrr, ruolo similare a quello da lui svolto in Italia, Fitto dovrà affrontare sin da subito una spinosa questione: il rinvio della deadline del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per quanto riguarda il resto delle nomine, sembrerebbe che la presidente abbia cercato di costruire un collegio che fosse il più possibile vicino alle sue ideologie e al suo modo di agire. “Sarà un esecutivo Ue accentrato su Ursula, che opererà aspettando i suoi placet” avrebbe infatti dichiarato un europarlamentare della maggioranza, sottolineando proprio questo aspetto.

All’interno della Commissione, infatti, si conta tra i socialisti la spagnola Teresa Ribera, a cui dovrebbe essere affidata la delega alla Concorrenza. Per il resto, i commissari con deleghe esecutive orbiteranno intorno alle decisioni di Von der Leyen, il cui potere si intensificherà nel corso del prossimo mandato.

La nuova commissione di Ursula Von der Leyen

Le ipotesi sulla nuova commissione formata da Ursula Von der Leyen non mancano. Il nuovo arrivato Séjourné si occuperà della delega sulla sovranità industriale dell’Ue e sulla competitività” oltre ad ottenere il ruolo di vicepresidente, come confermano alcune fonti interne al Parlamento, mentre il ceco Jozef Sikela è tra i papabili a cui verrà assegnata una delega sull’Economia. Sembrerebbe, poi, che il portafoglio della Giustizia sarà affidato alla svedese Jessika Roswall, quello dell’Agricoltura al lussemburghese Christophe Hanses, quello dei Trasporti al greco Apostolos Tzitzikostas e quello della Migrazione alla belga Hadja Lahbib.

Il quadro sembra abbastanza chiaro anche se non tutti i nodi sono ancora stati sciolti. La slovena Marta Kos, candidata dal suo governo, potrebbe essere costretta a ritirarsi a causa di alcuni scandali che l’avrebbero travolta. La donna, infatti, sarebbe stata accusata di essere collusa con alcune lobby e con i servizi iugoslavi.

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