Raffaele Fitto ha ottenuto il ruolo di vicepresidente della Commissione europea, eppure sembrerebbe che il momento di festeggiare debba essere ritardato ancora di qualche giorno. Nonostante il successo dell’ex ministro degli Affari europei e l’orgoglio provato dall’esecutivo Meloni, è necessario ricordare che tra pochi giorni, specificamente il 27 novembre, i 720 eurodeputati a Bruxelles saranno chiamati ad esprimersi a maggioranza semplice sulla Commissione Ue nel suo complesso.
Il voto su Raffaele Fitto e sulla socialista Teresa Ribera potrebbero quindi rivelarsi delle armi a doppio taglio, che potrebbero di fatto indebolire le chance della Presidente Ursula Von der Leyen di vedere il suo secondo mandato realizzarsi. La questione per il momento risulta piuttosto incerta, con i Verdi, che a giugno avrebbero garantito l’elezione della presidente, che hanno deciso di non sciogliere la riserva fino all’inizio della prossima settimana. I socialisti francesi avrebbero invece già dichiarato il loro voto contrario alla commissione e i socialisti spagnoli sembrerebbero intenzionati a seguire la stessa strada.
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Per quanto riguarda la situazione italiana, nella giornata di oggi diversi esponenti politici avrebbero confermato o no il sostegno del loro gruppo europeo alla commissione Von der Leyen. Si tratterebbe di dati parziali, che dovrebbero essere confrontati con quelli totali provenienti dai 27 Paesi, ma almeno in Italia la situazione della presidente della Commissione Ue non sembra delle migliori.
Commissione Ue, le reazioni italiane al voto su Fitto
Nel nostro Paese il nodo più duro da sciogliere riguarda la posizione dei Pd. Carlo Fidanza ha già provocato i democratici chiedendo se questi abbiano già seguito l’indicazione di Mattarella, che aveva esortato i partiti italiani a sostenere il candidato di Ecr in Ue, in quanto questo sarebbe rappresentante del Paese e non di un partito politico. Oggi, in Aula alla Camera, il responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd Giuseppe Provenzano ha augurato “buon lavoro a Fitto” ma ha sottolineato che per i democratici italiani “non ci potrà essere nessuna apertura politica in quella Commissione ai nazionalismi in Europa“.
L’esponente dem ha infatti sottolineato la differenza esistente tra chi “legittimamente critica” e chi “organizza le manifestazioni contro i Commissari che venivano designati“, per poi chiedere di aprire una discussione più profonda sui “trionfalismi che sono stati ascoltati questa mattina“, in riferimento alle parole di Tommaso Foti che ha dichiarato che l’elezione di Fitto rappresenta una “vittoria dell’Italia e del presidente del Consiglio“. Sulla questione si è espresso anche il pentastellato Pietro Lorefice, segretario di presidenza del Senato e capogruppo pentastellato in Commissione politiche Ue di Palazzo Madama, sottolineando che “l’entusiasmo e la santificazione” intorno all’elezione di Fitto sarebbero “del tutto fuori luogo“.
Lorefice ha infatti voluto porre l’accento sul fatto che il rappresentante italiano “sarà commissariato dal falco Dombrovskis” e che in Italia le azioni di Fitto sul protocollo Pnrr avrebbero tralasciato al Paese falle importanti. “Fitto ha lasciato in dote all’Italia una messa a terra di fondi Pnrr che a metà 2024 è di soli 51 miliardi sui complessivi 194“, ha infatti dichiarato il pentastellato, aggiungendo che dal suo punto di vista “Fitto sul Pnrr ha fatto solo guai, cercando di mascherarli con impalpabili rimodulazioni delle risorse e giochini delle tre carte con tagli a cascata di fondi importanti per il Sud come il Fondo perequazione infrastrutturale e il Fondo di Sviluppo e Coesione“.
Sulla questione si sono poi espressi gli eurodeputati italiani dei Verdi che hanno fortemente criticato l’impostazione della Commissione Ue, sottolineando che “in soli tre mesi è passata da una coalizione di centrosinistra a una nuova coalizione di centrodestra“. In questo senso, quindi, i Verdi hanno riconosciuto che i valori di questa commissione non rispettano quelli del loro gruppo europeo. “Per noi Verdi italiani, questo spostamento rende impossibile votare positivamente il collegio dei commissari” ha quindi aggiunto, per poi aggiungere che “l’Italia merita una presenza di peso e spessore in Commissione, ma questa per noi non può essere incarnata da un esponente di estrema destra“.
Anche la Lega di Matteo Salvini ha deciso di sciogliere la riserva sul voto del prossimo 27 novembre, dichiarando che l’elezione di Fitto è sicuramente un risultato soddisfacente per il Paese, ma allo stesso tempo non permette un voto favorevole alla Commissione Ue. “La Lega, come noto, non sostiene la maggioranza di von der Leyen in Ue“, ha infatti dichiarato il leghista Stefano Candiani in Aula alla Camera.
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