Fondi Coesione, Commissione Ue apre all’uso per la difesa: “Gli Stati membri potranno decidere di aderire”

La Commissione Ue ha approvato la revisione intermedia della politica di Coesione, attuando cambiamenti che rispondono alle priorità attuali e che permettono di migliorare e rafforzare il benessere della popolazione europea

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Il mondo è cambiato, le regioni e gli Stati europei devono affrontare sfide nuove“, così il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, ha dichiarato presentando la revisione intermedia della politica di Coesione. L’obiettivo del programma sarebbe quello di promuovere la competitività, la decarbonizzazione, la difesa e la sicurezza, così come le regioni di confine orientali, gli alloggi a prezzi accessibili, la transizione energetica, la resilienza idrica e l’edilizia abitativa.

Si tratta di propositi necessari per rilanciare il benessere della comunità europea, su cui il secondo mandato di Ursula Von der Leyen vuole concentrarsi. Fitto ha poi chiarito che la commissione sta lavorando con l’obiettivo di modernizzare i principi della Coesione, i metodi in cui viene applicata e i suoi processi applicativi. La commissione, all’interno della stessa presentazione, ha chiarito che gli Stati dell’Ue e le regioni dovrebbe anche individuare entro giugno 2025i progetti del Pnrr che potrebbero non essere completati entro la scadenza di agosto 2026.

Il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto
Il vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto

Raffaele Fitto ha poi sottolineato che gli attuali programmi di politica di coesione sono stati discussi tra il 2019 e il 2022, ma l’attuazione è iniziata solo ora. “Da allora, il mondo è cambiato in modo significativo e gli Stati membri, le regioni e i territori ora affrontano nuove e intensificate sfide“, ha sottolineato, evidenziando che ad oggi le sfide sono diverse, tra cui competitività, difesa, sicurezza e resilienza. Quindi, le modifiche individuate nella revisione intermedia sono necessarie per offrire maggiori possibilità agli Stati membri di utilizzare al meglio i finanziamenti in relazione alle nuove priorità emergenti.

Coesione, cosa prevede la revisione intermedia

All’interno del programma intermedio sarebbero state individuate cinque priorità che hanno il proposito di rendere la politica di coesione più efficace, incoraggiando gli Stati membri e le regioni a investire nelle priorità strategiche europee, senza però allontanare l’attenzione dalle disparità economiche, sociali e territoriali. Materialmente, gli Stati membri saranno inviati a riprogrammare parte dei fondi di coesione relativi al periodo tra il 2021 e il 2027 per sfruttarli in altri e nuovi investimenti.

Nello specifico, quindi, dovranno essere interessati i settori critici,  come la difesa, le tecnologie strategiche e la  decarbonizzazione, cercando anche di riservare attenzione anche al settore delle tecnologie strategiche per l’Europa. In questo modo, i nuovi investimenti interesserebbero tutti i campi dello sviluppo, permettendo all’Ue di procedere verso la strada del rafforzamento della propria indipendenza.

Quella che presentiamo è un’opportunità, la scelta spetta agli Stati che devono valutare su base volontaria se coglierla“, ha però specificato Fitto, chiarendo che non vi saranno obblighi per i 27 Paesi membri. Nel caso in cui un Paese volesse aderire all’iniziativa dei nuovi fondi di Coesione dovrà presentare le modifiche al programma entro due mesi dall’entrata  in vigore delle legislazioni riviste. La commissione quindi valuterà la proposta si impegnerà per adottare i programmi entro due mesi dalla presentazione.

Trattando poi delle cinque priorità individuate, il vicepresidente dell’Ue ha spiegato che si tratta di settori strategici ormai prioritari per lo sviluppo di un Paese. Innanzitutto, si prevedono migliorie dal punto di vista della competitività, attraverso l’offerta di maggiori investimenti in tecnologie strategiche, poi si lavorerà sulla difesa, attraverso il supporto alle aziende del settore e alle infrastrutture critiche.

Inoltre, l’Ue si concentrerà sulla possibilità di rendere i prezzi degli alloggi accessibili tramite il raddoppio del finanziamento in questo ambito. La quarta priorità è quella della resilienza idrica, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza dei Paesi membri sia nei confronti della scarsità d’acqua che delle inondazioni. Infine, l’Unionoe prevede investimenti nel settore della transizione energetica, in particolare per gli inter-connettori energetici e le infrastrutture di ricerca.

Fitto: “Non stiamo dicendo di comprare armi”

Fitto ha ricordato che in questo ambito la tempistica è fondamentale e che i Paesi che decideranno di aderire potranno decidere di utilizzare le risorse verso la difesa. “Noi valutiamo la proposta e diciamo si o no. Il programma resta all’interno delle opzioni del singolo paese“, ha spiegato il vicepresidente, chiarendo che questi investimenti non equivalgono all’acquisto di armi. “Possiamo dire che i diversi Paesi useranno le diverse priorità, tra cui anche la difesa“, ha spiegato Fitto.

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