Un esame lampo per permettere l’ok definitivo al disegno di legge. Resiste l’intesa tra destra e sinistra in commissione Giustizia al Palazzo Madama per approvare il disegno di legge del Governo che fortifica il “Codice Rosso”.
Un Accordo favorito dall’ampia convergenza sul tema, emersa nei giorni scorsi anche dal dialogo a distanza tra la premier Giorgia Meloni e la leader del Pd, Elly Schlein che ha chiesto alla presidente del Consiglio di mettere da parte le divisioni politiche e di procedere celermente all’approvazione di nuove misure per fermare nuovi drammi. “Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia”.
Leggi Anche
I gruppi hanno ritirato gli emendamenti al testo, su cui c’è un consenso trasversale, e che dovrebbe approdare in Aula già domani. Ma le diversità emergono proprio sulla prevenzione e sull’educazione.
Gelmini (Azione): “Serve un percorso di educazione all’affettività”
“Siamo pronti a votare in settimana il disegno di legge”, dice Mariastella Gelmini, portavoce di Azione. “La sua approvazione – spiega – sarà un altro passo in avanti, ma non basta, non illudiamoci. Solo con le leggi non si va molto lontano, questa è una sfida prima di tutto culturale. Serve un percorso di educazione all’affettività che parta dalla scuola, che contempli anche l’uso consapevole dei social media e di nuove tecnologie e che vada oltre l’ora di educazione alla Cittadinanza, per rendere le ragazze e i ragazzi davvero responsabili e impegnati in questa battaglia“.
Codice Rosso, la polemica su Amadori
Giuseppe Valditara ha annunciato un piano per educare alle relazioni, diretto alle scuole superiori dopo le ore di lezione, ma per l’opposizione non è sufficiente. E subito scoppia la discussione su colui al quale sono affidate le linee guida, il consulente Alessandro Amadori. Il motivo riguarda le sue posizioni sull’aggressività femminile che emerge in un recente libro.
M5s: “Chi si avvicina all’argomento non può sostenere pericolose teorie”
La sinistra ne chiede le dimissioni immediate e subito hanno invocato un’informativa del ministro dell’istruzione in Parlamento. “Chiunque si accosti a questo argomento non può portare con sé le ombre di teorie bislacche e pericolose”, afferma il M5s. Il riferimento è al libro scritto ‘La guerra dei sessi. Piccolo saggio sulla cattiveria di genere’. “Siamo sorpresi sul perché sia stata scelta una personalità che più volte in diversi interventi ha avvalorato tesi delle responsabilità delle donne come causa delle violenze, su un tema così urgente e drammatico “.
La replica di Amadori, “se uno legge arriva a conclusioni opposte”
“Sorrido – replica Amadori – perché non mi aspettavo tutto questo clamore. E’ un libro del 2020 e se uno lo legge arriva a conclusioni esattamente opposte rispetto alle frasi che sono state estrapolate”. “Non ho nessun motivo personale per dimettermi – afferma rispondendo alla domanda di LaPresse – io sono consigliere per la comunicazione del Ministro Valditara, per cosa dovrei dimettermi? Per aver scritto un libro di architetture maschili arcaiche o per aver affermato la banalità che esiste anche l’aggressività femminile? E poi io sono un soldato – continua – se colui che mi dà i compiti mi ritiene utile bene, se non sono utile torno a fare altro”.
Valditara: “Basta con questa polemiche squallide”
“Non c’è nessuna consulenza affidata a nessuno – afferma dunque il ministro – Questo è un progetto presentato e firmato da me. Basta con queste squallide polemiche. Domani presenterò un progetto – spiega Valditara – che è il frutto di un ascolto ampio. Le tante associazioni ci hanno fatto pervenire molti suggerimenti, molte proposte di modifiche, l’Ordine degli psicologi ci ha fatto anche delle correzioni importanti”.
“Serve un intervento strutturale, fin dal primo ciclo di istruzione, accanto alla educazione affettiva anche una forma di educazione sessuale, con la previsione di un fondo“, dice però la senatrice M5s Alessandra Maiorino.
Chi è Amadori e cosa dice il suo libro
Psicologo, saggista e docente di “Marketing politico” all’Università Cattolica di Milano, Alessandro Amadori è coautore insieme al ministro Valditara del volume “È l’Italia che vogliamo. Il manifesto della Lega per governare il Paese”. Ma a far discutere, in queste ore, è un altro suo libro, edito nel 2020: “La guerra dei sessi. Piccolo saggio sulla cattiveria di genere”, scritto insieme a Cinzia Corvaglia.
“La tesi in questione è che a breve comincerà una vera e propria guerra dei sessi, il cui esito potrebbe essere una società non più patriarcale ma ginarchica. L’ipotesi non è solo fantapolitica, ed è uno dei possibili esiti dello scontro fra il maschile e il femminile- recita la sinossi del libro- Scontro che in realtà è già iniziato e che ciascun genere sessuale combatte con le armi della propria specifica cattiveria. Che il principio maschile nella società sia in via di demolizione è ormai chiaro “.
In uno dei passaggi del libro, si legge: “Ma allora, parlando di male e di cattiveria, dovremmo concentrarci solamente sugli uomini? Che dire delle donne? Sono anch’esse cattive? La nostra risposta è “sì”, cioè che anche le donne sanno essere cattive, più di quanto pensiamo “. E poi, un paragrafo intero il cui titolo è “Il diavolo è anche donna”.
© Riproduzione riservata