I migranti dei centri in Albania tornano in Italia, Piantedosi: “Faremo ricorso”

I dodici migranti, parte del gruppo di sedici che avrebbe dovuto svolgere il percorso di accoglienza in Albania, ripartiranno domani dall'Albania a bordo di una nave della Marina militare con meta Bari

Redazione
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I migranti che lo scorso mercoledì sono stati fatti sbarcare nel centro di Gjiader in Albania, un cpr italiano delocalizzato su un territorio extraeuropeo, dovranno fare ritorno in Italia. La decisione è stata presa dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma, che non ha convalidato il trattenimento dei migranti in quanto questi proverrebbero da Paesi non considerati sicuri, ovvero il Bangladesh e l’Egitto, alla luce della sentenza del 4 ottobre della Corte di giustizia. Per i giudici, quindi, lo stato di libertà potrà essere riacquisito solo in Italia e per questo dovranno essere riaccompagnati nel nostro Paese.

I dodici migranti, parte del gruppo di sedici che avrebbe dovuto svolgere il percorso di accoglienza in Albania, ripartiranno domani dall’Albania a bordo di una nave della Marina militare con meta Bari. Una volta sbarcati su territorio italiano, i 12 verranno trasferiti in un centro per richiedenti asilo, nonostante la loro richiesta di asilo sia già stata respinta nelle ultime ore. I migranti, infatti, hanno la possibilità di fare ricordo entro 14 giorni per poter chieder nuovamente lo status di rifugiato.

La politica italiana si è ovviamente spaccata su questa decisione. Da un lato gli esponenti del centrodestra che ritengono poco corretto quanto avvenuto e dall’altro quelli del centrosinistra che hanno invece esultato per il risultato ottenuto. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ritenuto unavergogna la decisione del tribunale di Roma, mentre Elly Schlein ha chiesto che tutti si prendano le proprie responsabilità e che vengano porte delle “scuse agli italiani“. “Lo stupore supera ogni commento” ha invece brevemente dichiarato il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

Piantedosi: “Avanti coi centri in Albania, faremo ricorso

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che il governo italiano non ha intenzione di abbandonare il piano dei centri in Albania e che per questo motivo verrà presentato un ricorso in Cassazione sulla decisione del giudice di Roma. Secondo il ministro, infatti, la decisione presa dal tribunale andrebbe anegare il diritto del governo di attuare delle procedure accelerate di frontiera“.

Secondo Piantedosi però “la vera scommessa è quella di conciliare il diritto all’asilo, sacrosanto quando esistono le condizioni, con la celerità delle procedure, che non devono diventare un pretesto per eludere le regole di ingresso e soggiorno nel Paese“. Il ministro dell’Interno ha quindi sostenuto che il Paese procederà con i ricorsi giudiziari e allo stesso tempo porterà avanti l’iniziativa albanese perché “dal 2026 entrerà a far parte del diritto europeo“.

Meloni: “Comportamento dei partiti di centrosinistra una vergogna

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della sua visita di Stato in Libano, ha brevemente commentato la decisione riguardante i centri in Albania, spostando del tutto l’attenzione sulle azioni messe in atto da Pd, M5S e Avs. Meloni ha infatti messo in evidenza come questi partiti abbiano deciso di “presentare un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’accordo sui flussi migratori con l’Albania“.

Il premier mostra tutto la sua frustrazione all’interno del suo post pubblicato sui social, sottolineando come siano stati proprio i partiti italiani a chiedere all’Unione europea di sanzionare il proprio Paese, sostenendo che il loro unico obiettivo sia quello di “sanzionare questo governo“. Meloni ha quindi definito tutto ciò “una vergogna che non può passare inosservata“.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Alle parole del Presidente del Consiglio si sono allineate quelle del partito di Fratelli d’Italia, che ha definito “assurda” la decisione del tribunale, evidenziando che “alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono Paesi sicuri di provenienza” e che quindi sarebbe “impossibile trattenere chi entra illegalmente e rimpatriare i clandestini“. Il responsabile dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli ha invece parlato di “indecenza” in riferimento alla dicitura di “Nazione sicura“, sottolineando che in questo modo diventerebbe “impossibile espellere un clandestino“.

Albania, Schlein: “Ora fermatevi

La leader del Partito democratico Elly Schlein ha dichiarato che a seguito della decisione dei giudici è necessario “smontare tutto, tornare indietro e chiedere scusa agli italiani” perché dal suo punto di vista “l’intero meccanismo non sta in piedi“. La dem ha infatti spiegato che, già prima della sentenza, il suo partito aveva sottolineato come non fosse in alcun modo possibile procedere all’identificazione di minori e fragili su una nave. “Lo abbiamo detto non perché siamo veggenti ma perché leggiamo le norme” ha sottolineato la democratica, chiedendo a gran voce di “fermare tutto“.

Elly Schlein contro Giorgia Meloni
La segretaria del Pd Elly Schlein

Schlein ha poi concentrato la sua critica su una questione economica, ricordando l’ingente costo di mantenimento dei centri in Albania, così come ogni singolo viaggio per trasportare i migranti dal Mediterraneo a Gjiader. “Abbiamo presentato un’interrogazione e continueremo a chiedere quanto è costato quel viaggio” ha infatti dichiarato il volto dei dem, per poi aggiungere: “Si tratta di 800 milioni buttati che potevano essere usati per la sanità. Si configura un danno erariale“.

Laura Boldrini ha invece definito pura “propaganda” la costruzione dei centri in Albania e l’accordo siglato tra Meloni e Rama, ponendo l’accento sul fatto che i giudici italiano non hanno potuto far altro che attenersi alla sentenza della Corte di Giustizia, giudicando non sicuro un Paese che non è per l’appunto sicuro in tutto il suo territorio. “Il primo, fallimentare, trasporto di migranti in Albania è costato, finora, 20 mila euro per ogni persona trasferita, come riportato da diversi organi di stampa, a cui bisognerà aggiungere i costi per portarli in Italia. Con che  risultato? Nessuno” ha concluso la deputata dem.

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