Caso pensioni, Giorgetti: “Io sono per la sterilizzazione degli aumenti”

Il ministro dell'Economia e delle Finanze ha sottolineato che prima di prendere una decisione definitiva è necessario attendere i dati definitivi dell'Istat che giungeranno probabilmente il prossimo marzo

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Il mio orientamento onestamente è di andare verso una sterilizzazione rispetto a queste forme di aumento“, così Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, commenta il caos pensioni, sottolineando che personalmente sarebbe propenso ad un congelamento dell’aumento dell’età pensionabile. Il titolare del Mef ha poi evidenziato come il caso pensioni non sarebbe affatto “un pasticcio“, come definito negli scorsi giorni, ma semplicemente un problema di riflessione.

Il ministro ha infatti sottolineato che prima di prendere una decisione definitiva è necessario attendere i dati definitivi dell’Istat che giungeranno probabilmente il prossimo marzo. “Ho dato indicazione alla Ragioneria di aspettare con i decreti direttoriali perché la politica giustamente tutto il tempo per fare le sue riflessioni e sterilizzare eventualmente questo aumento“, ha spiegato il ministro nel corso del Question Time alla Camera, sottolineando che l’aumento dell’età pensionabile è legato ovviamente all0evoluzione demografica, ma che la decisione spetta puramente alla politica.

Giorgetti è stato poi incalzato sulla questione del caos treni che in questi giorni sta tenendo sulle spine il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, gestito da Matteo Salvini. Il titolare del Mef ha cercato di non entrare troppo nei dettagli, preferendo lasciare la vicenda nelle mani del suo collega. “L’esposto di Fs? Se lo hanno fatto,  avranno avuto dei motivi. Avranno avuto anche degli elementi“, ha infatti sostenuto il ministro, evitando quindi di proseguire il dibattito.

Giorgetti: “Sul debito siamo sulla strada giusta

Il ministro ha invece preferito discutere di argomenti di sua competenza, commentando in particolare i dati sui conti pubblici pubblicati dalla Banca d’Italia nei giorni scorsi. “Quello che ci conforta è che l’Italia è uno dei pochi Paesi che ha fatto tempestivamente un piano strutturale di rientro del debito“, che ha ricevuto l’approvazione dell’Unione europea, come ha infatti sostenuto il ministro, evidenziando come quindi il nostro Paese stia procedendo verso la strada giusta.

Giancarlo Giorgetti, manovra 2025
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze

Giorgetti ha però voluto mettere in luce come questo lavoro avrebbe dovuto essere compiuto negli anni in cui questi debiti si sono formati, per evitare di trovarsi oggi nella situazione attuale, in cui il debito è arrivato a superare la soglia piscologica dei 3mila miliardi.

Giorgetti: “Nessun golden power su Unicredit-Bpm

Il titolare del Mef ha poi confermato che al momento sulla questione tra Unicredit e Bpm non si sta “pensando ad alcun decreto“, ma si è in attesa della notifica dell’operazione, “se vogliono notificarla“, perché per adesso non è stata annunciata. Inoltre, al momento non si hanno certezze di alcun tipo sull’utilizzo del golden power, ovvero l’esercizio dei poteri speciali da parte del governo con riguardo a tutte le società che svolgono attività di rilevanza strategica e non più soltanto nei confronti delle società privatizzate.

Sulla necessità di un ulteriore intervento sul golden power, poi, il ministro ha cercato di sfuggire alla questione, sostenendo che “basta la norma Draghi“. Il riferimento è al Dpcm numero 133 del primo agosto 2022, che riguarda “la disciplina delle attività di coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, propedeutiche all’esercizio dei poter speciali“, rispetto alle acquisizioni estere di partecipazioni in società rilevanti in ambito strategico e di sicurezza nazionale. Tramite questo decreto legge, quindi, si tenta di facilitare la comunicazione tra le istituzioni e i soggetti privati che sono interessati.

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