Caso Bari, La Russa difende Meloni: “Solo intento di metterla in difficoltà”

La Russa ha poi notato una mancanza di reazione da parte delle opposizioni, accusandole di non mostrare un adeguato scandalo di fronte a queste gravi violazioni

Redazione
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Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha affrontato vari temi legati alle recenti inchieste giudiziarie, in particolare quelle riguardanti il caso Bari e le violazioni della privacy. Già in passato, La Russa aveva sollevato interrogativi riguardo alla pressione esercitata su di lui per convocare la premier Giorgia Meloni, chiedendo perché non ci fosse la stessa attenzione su questioni più gravi come quelle emerse nel caso di dossieraggio che ha coinvolto il governo.

Durante l’intervista, il presidente del Senato ha evidenziato che l’attività di dossieraggio nei confronti della premier è diventata davvero preoccupante. “Si sta cercando di tutto nella sua vita, nella sua famiglia e tra i suoi amici, con l’intento di metterla in difficoltà“, ha affermato La Russa, sottolineando come questa situazione possa minare la dignità dei politici coinvolti. Ha descritto il caso Bari come “macroscopico”, evidenziando una continua violazione della privacy e un utilizzo improprio di informazioni sensibili.

Le parole di La Russa

La Russa ha poi notato una mancanza di reazione da parte delle opposizioni, accusandole di non mostrare un adeguato scandalo di fronte a queste gravi violazioni. “Per fatti così seri, non vedo grande preoccupazione nelle fila delle opposizioni”, ha commentato, suggerendo che la questione dovrebbe unire le forze politiche in nome della difesa dei diritti individuali.

Sulle accuse di campagna acquisti mosse nei suoi confronti dalla senatrice Musolino e dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, La Russa ha smentito categoricamente di aver mai discusso di un passaggio della senatrice al centrodestra. “È una bugia assoluta. Non abbiamo neppure preso un caffè insieme“, ha chiarito, spiegando che le conversazioni avute non giustificherebbero le accuse. Ha insistito che queste affermazioni non fanno altro che alimentare tensioni inutili.

Riguardo alla Consulta, La Russa ha ribadito che un’intesa politica sarebbe la soluzione migliore. Con quattro giudici in scadenza a dicembre, il presidente del Senato auspica un accordo tra le diverse sensibilità politiche, ma è consapevole che per realizzarlo è necessario creare un clima di collaborazione. In caso contrario, se il Parlamento decidesse di procedere a maggioranza, non ci sarebbe nulla di illecito in tale azione.

Infine, La Russa ha affermato di non essere complottista, ma ha riconosciuto che alcune situazioni possono essere sfruttate da chi cerca di danneggiare gli avversari. Ha espresso solidarietà per un amico coinvolto in polemiche che ritiene infondate, sottolineando che, in un contesto di attacchi politici, la sicurezza e la protezione della privacy devono essere prioritarie. “Bisogna utilizzare sistemi di allerta nelle banche per individuare violazioni”, ha concluso, evidenziando l’importanza della tecnologia nel garantire la sicurezza dei dati personali.

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