Il via libera della direttiva che stabilisce i tempi per l’abbassamento delle emissioni di gas. Le parole del ministro dell’Ambiente e sicurezza energetica
Arriva il via libera dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici. L’obiettivo delle nuove norme sarà una riduzione ingente delle emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell’UE entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050.
Considerando il testo approvato in commissione, gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033.
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Sono stati 49 i voti favorevoli con cui oggi la commissione per l’industria dell’Eurocamera ha dato il primo via libera alla proposta di revisione della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. I voti contrari sono stati 18 e 6 gli astenuti.
La proposta – approvata senza modifiche rispetto al compromesso definito nei giorni scorsi – dovrebbe ora approdare al voto in plenaria durante la sessione di marzo.
Le parole della Beghin
Sulla questione, Tiziana Beghin capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo ha affermato: “Siamo ampiamente soddisfatti. La proposta di direttiva sull’efficientamento energetico, votata oggi dalla commissione Industria del Parlamento europeo, prevede sia ampie deroghe per gli Stati membri che la richiesta di un nuovo Recovery Fund. L’articolo 9 paragrafo 7 del testo chiede infatti la creazione di un fondo dedicato, chiamato Energy Performance Renovation Fund, che andrebbe a sostenere gli sforzi degli Stati membri per centrare gli obiettivi europei, come chiedeva il Movimento 5 Stelle”.
La nuova classe G coprirà infatti, il 15% degli edifici italiani e non il 40% come sosteneva la destra. La Beghin sostiene poi: “Vengono inoltre stabilite scadenze diverse per i diversi tipi di edifici e gli Stati membri possono esentare dai requisiti di ristrutturazione anche gli edifici storici, quelli protetti, i monolocali, le case per le vacanze e quelle meno utilizzate. Chi come la destra italiana in maniera ideologica e pregiudiziale è schierata contro questo provvedimento rischia di sprecare una enorme opportunità di crescita economica per il nostro Paese” ha poi concluso.
Le dichiarazioni di Pichetto
Sulla questione non manca la replica del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto che ha affermato: “La realtà italiana sulle abitazioni ha caratteristiche che la differenziano da altri. Per esempio sulla proprietà la differenza è abissale, l’85% degli italiani è proprietario di una casa. Noi pensiamo che la differenziazione tra Paese e Paese debba portare a una valutazione più graduale”.
“Ci rendiamo conto della necessità di fare in modo che gli italiani abbiano una classe energetica migliore nelle loro abitazioni, con costi minori del riscaldamento. In ogni caso si prevedono step di controllo e non un bazooka per sanzioni” ha poi aggiunto il ministro. Si attendono quindi, ulteriori aggiornamenti.
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