La luce verde della Plenaria è arrivata con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti ma dal governo arrivano chiari segni di opposizione
L’Eurocamera ha deciso: con 343 voti favorevoli si ha il via libera alla direttiva sulle case green per gli edifici in tutta Europa. Il testo, ora, sarà oggetto del negoziato finale tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria.
Case green: il sì del Parlamento Ue
La luce verde della Plenaria è arrivata con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti. Il testo è stato emendato dal Pe in più parti. “Abbiamo visto che vince la ristrutturazione con forza, degli edifici. Ora rinvio in testo in Commissione per i negoziati istituzionali”, ha annunciato in Aula il relatore – e membro dei Greens – Ciarán Cuffe.
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L’effettiva entrata in vigore della direttiva non è ancora così scontata. Un altro caso era stato infatti quello dello stop auto a benzina e diesel nel 2035: il testo, dopo due i due via libera necessari arrivati dall’Eurocamera necessitava della mera ratifica dei 27 prima dell’entrata in vigore ma il fermarsi di una minoranza di blocco ha fermato l’iter.
L’opposizione del governo italiano
Gli esponenti della maggioranza politica italiana hanno votato contro e di questo li ringraziamo. Da oggi, infatti, ha inizio una fase di negoziazione che vedrà protagonisti anche i governi dei Paesi dell’Unione” afferma in una nota, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.
“E’ un motivo di orgoglio per Fi che si vada creando una maggioranza in Aula al Pe che possa stoppare la cosiddetta direttiva green sulla casa, che noi riteniamo – come ha detto Silvio Berlusconi – fortemente dannosa per il bene sacro degli italiani, che è la casa.
Tutti i gruppi sono divisi al loro interno e mi fa piacere prendere atto che i gruppi del centrodestra italiano seguiranno tutti l’indicazione del presidente Berlusconi votando contro questa direttiva”. Lo ha detto ai cronisti all’Eurocamera il capodelegazione di FI al Pe, Fulvio Martusciello a pochi minuti dal voto della Plenaria.
Pichetto sulle case green
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, non ha mai nascosto il suo disappunto sulla questione delle case green. A febbraio, infatti, ha dichiarato: ““La realtà italiana sulle abitazioni ha caratteristiche che la differenziano da altri. Per esempio sulla proprietà la differenza è abissale, l’85% degli italiani è proprietario di una casa. Noi pensiamo che la differenziazione tra Paese e Paese debba portare a una valutazione più graduale”.
Alla notizia del via libera, il ministro ha dichiarato: “La direttiva sulle Case Green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l’Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale. Non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo – osserva Pichetto – una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane”.
“Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese. Nessuno chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l’attuale testo si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della direttiva, facendo venire meno l’obiettivo ‘green’ e creando anche distorsioni sul mercato” ha poi concluso Pichetto.
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