Nuova svolta sul caso giudiziario che ha coinvolto l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, la moglie Elisabetta Tulliani e il cognato Giancarlo Tulliani, per la vicenda della compravendita della casa a Montecarlo, per cui la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto una condanna a 8 anni di carcere per Fini e 9 anni per la compagna Tulliani.
Casa Montecarlo, la vicenda
Il processo riguarda l’affaire immobiliare legato alla compravendita della casa di Montecarlo situata in boulevard Princesse Charlotte, lasciata in eredità ad Alleanza Nazionale da Anna Maria Colleoni – discendente di una famiglia nobiliare – poi svenduta al cognato di Fini, Giancarlo Tulliani che l’ha poi nuovamente rivenduta con un’importante plusvalenza ad un ignaro acquirente.
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Secondo l’accusa l’immobile sarebbe stato acquistato da Tulliani con il denaro prestato dal re delle slot Francesco Corallo, evasore, a detta delle pm, di più di 85 milioni di euro di tasse. Parte di questi soldi dovuti al fisco furono bonificati sui conti di Giancarlo Tulliani per essere da lui trasferiti a Elisabetta Tulliani, la sorella e Sergio Tulliani, il padre, affinché ne disponessero.
L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini ha sempre respinto ogni accusa, giurando di essere all’oscuro delle manovre e della provenienza del denaro, sostenendo di essere stato ingannato dalla compagna e dai suoi familiari, che avrebbero insistito perché mettesse in vendita l’immobile, senza sapere che facessero parte della società interessata ad acquistarlo.
Casa Montecarlo, la confessione di Tulliani
Ieri in aula, la compagna di Fini Elisabetta Tulliani ha sostenuto questa versione, in un bagliore di sincerità: “Dopo un lungo travaglio interiore sento l’obbligo morale di dare un contributo alla verità“, ha detto ai giudici la Tulliani spiegando di non aver parlato prima per non turbare le figlie adolescenti.
“Non posso continuare a tacere, sento il dovere di confessare le mie responsabilità: ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo e poi la successiva vendita e accettare parte dell’operazione come una restituzione di un prestito da parte di Giancarlo. E non gli ho mai parlato della provenienza del denaro che ero convinta fosse di mio fratello, il cui comportamento spregiudicato rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita“, confessa.
Ma la severa richiesta di condanna delle pm della Procura di Roma Barbara Sargenti e Maria Teresa Gerace è di 9 anni per lei e 8 anni per l’ex presidente della Camera per riciclaggio sui proventi delle società di Corallo, tra il 2009 e il 2015. Tale richiesta è stata avanzata nell’udienza di ieri, lunedì 18 marzo, del procedimento che vede imputati l’ex segretario di An e la sua compagna Elisabetta Tulliani, oltre al fratello e al padre di lei. Contraria l’avvocatura generale dello Stato che ha proposto l’assoluzione per l’ex esponente di Alleanza Nazionale.
Sul fratello Giancarlo, che nel 2008 ha acquistato la casa di Montecarlo attraverso società off-shore per poco più di 300mila euro per poi rivenderla nel 2015 a un milione e 360mila dollari – e che oggi è latitante a Dubai in attesa di estradizione – pende una richiesta da parte della Procura di 10 anni di carcere. 5 anni per il padre Sergio Tulliani. La sentenza è fissata per il 18 aprile.
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