Giuli sulla mostra di Caravaggio: “Si superi l’amichettismo”

La presentazione della mostra che vedrà protagonista il "Narciso" di Caravaggio è stata un'occasione di riflessione per delineare le future mosse del Ministro Giuli e per rispondere alle polemiche del M5S

Redazione
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Sala Spadolini di Via Collegio Romano a Roma ha ospitato questa mattina la presentazione ufficiale della mostra “Caravaggio. Il Narciso di Palazzo Barberini. La grande arte in Brianza“. Promossa dalla Fondazione “Costruiamo il Futuro ETS”, da Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, la mostra era già stata “pubblicizzata” dalle polemiche alzatesi nei giorni scorsi da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura.

Tra i presenti alla conferenza stampa, oltre al presidente della Fondazione Maurizio Lupi, anche Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, Giovanni Morale, vicedirettore Gallerie d’Italia – Milano e curatore della mostra, Thomas Clement Salomon, Direttore Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e Mattia Salvioni, sindaco di Merate.

La cultura come cura secondo Giuli

Il fil rouge che ha spinto la promozione dell’iniziativa riguarda l’importanza della connessione sul territorio tra i centri principali e le periferie e di come la cultura sia effettivamente un potente strumento di legame e unione, capace di far riscoprire i valori dell’Italia. Il tutto mentre “cura le comunità italiane che hanno diritto all’accesso alla bellezza che non sia ostacolato da barriere geografiche e ideologiche“, ha voluto sottolineare nel suo intervento Alessandro Giuli.

Il ministro ha poi voluto sottolineare che al momento è più che necessaria una riqualificazione del settore dell’editoria. “Rimuovere ogni forma di barriera sociale ed architettonica nei confronti dell’accesso alla lettura attraverso le biblioteche è uno dei principali requisiti dell’azione del governo“, ha spiegato Giuli alle commissioni Cultura di Camera e Senato, evidenziando la forte necessità di biblioteche sul territorio nazionale.

Il concetto di identità

Sullo stesso piano è stato trattato il concetto di identità, che è oramai risaputo essere colonna portante di questo Governo. Il ministro Giuli ha tenuto ad interpretare in senso lato questa parola, spiegando come dovrebbe essere declinata. “Questa parola non deve essere vista come elemento di chiusura ma al contrario come elemento di dialogo“, ha continuato Giuli ampliando il concetto in “identità plurale, capace di coniugare in sé l’altro, in una relazione rispettosa delle differenze“. Siccome, ogni identità contiene in sé elementi specifici è doveroso conservare e promuovere questa pluralità.

“Un Caravaggio per Lupi, lo strano prestito del Mic”

Un’occasione, questa della presentazione e dei relativi commenti pentastellati, che è stata colta dal Ministro della Cultura per delineare alcuni degli approcci che si vogliono intraprendere nella gestione delle future proposte culturali, insieme alle linee guide programmatiche del Ministero. “Si superi il sospetto di amichettismo“, così ha esordito il ministro nell’affrontare la questione. Il quale ha continuato dicendo che sia ovvio come tutto possa essere oggetto di strumentalizzazione politica e di quanto si possa polemizzare all’infinito sul “far viaggiare opere d’arte in luoghi che sono gli areali di figure politiche“.

Siccome si pone la cultura nell’accezione di “porta di accesso universale“, di conseguenza non si tratta solo di un’esposizione museale, ma di un’opportunità per “generare interesse, curiosità, formazione e condivisione in una dimensione gratuita“. Quindi, nulla di più naturale ed opportuno che vedere cooperare e accordarsi il Ministero della Cultura, la Fondazione e le Gallerie d’Arte Antica. Si punta al dialogo, alla riflessione e alla comprensione tra istituzioni pubbliche e comuni italiani a prescindere dai partiti. “I cittadini che godranno per un mese gratuitamente del Caravaggio, non hanno bisogno di sfamare gli interessi della politica, sanno perfettamente che questo è un atto d’amore nei loro confronti“.

A rendere un caso politico nazionale il “Narciso” di Caravaggio è stato un articolo de Il Fatto Quotidiano e il conseguente intervento del M5S. La discussione è stata incentrata su un certo “uso impunemente strumentale del patrimonio culturale“, in quanto questo sarebbe stato considerato come “un salto di qualità incredibile nell’amichettismo di questo governo, senza che i protagonisti provino nemmeno un po’ di vergogna“, come sollevato dal M5S.

Il tutto perché secondo Luca Pirondini e Gaetano Amato, esponenti pentastellati, appare bizzarro che il Mic abbia ‘prestato’ un’opera prestigiosa, come quella protagonista della mostra e custodita dalla galleria nazionale di Palazzo Barberini, alla fondazione privata di un politico come Maurizio Lupi. Secondo i due parlamentari il “favore” sarebbe stato fatto per il semplice motivo che si tratta di un esponente di spicco della maggioranza sostenitrice di Giorgia Meloni. Soprattutto perché la mostra sarà allestita nel comune di Merate con “15.000 anime nel cuore del collegio elettorale dello stesso Lupi“.

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