Cancro, la legge sull’oblio oncologico del 2 gennaio non è stata ancora attuata

Le associazioni italiane che si occupano della battaglia contro il cancro hanno iniziato a sollecitare le istituzioni per l'attuazione della legge per l'oblio oncologico approvata a inizio anno

Redazione
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La legge sull’oblio oncologico, entrata in vigore il 2 gennaio di quest’anno, non è stata ancora concretizzata attraverso decreti e delibere attuative, ritardando ancora l’accesso all’importante diritto per tutte le persone guarite da un cancro. A pochi giorni dalla Giornata Mondiale contro il Cancro (il 4 febbraio), tale normativa risulta essere più urgente che mai, rappresentando un significativo passo avanti per coloro che sono sopravvissuti alla terribile malattia, ponendo fine a discriminazioni e ostacoli che persistevano nel loro percorso di vita. 

Una legge fortemente attesa dalle associazioni

L’Intergruppo Parlamentare sulle Malattie Rare e le Malattie Onco-ematologiche ha sollecitato un incontro presso la Camera, in collaborazione con la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO), l’Associazione Italiana contro Leucemie-Linfomi e Mieloma (AIL), e la federazione delle associazioni per le malattie rare Uniamo. L’obiettivo è mettere in luce l’urgenza di completare l’implementazione di questa legge innovativa.

Francesco De Lorenzo, presidente di FAVO, ha annunciato l’invio di una lettera-appello ai ministri competenti, incluso il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, evidenziando la necessità di rispondere prontamente alle esigenze di circa 3 milioni e 700 mila persone in Italia che vivono con una diagnosi di cancro o che ne sono guarite. La richiesta urgente è di accelerare i tempi per adottare i decreti ministeriali e le deliberazioni che completeranno l’attuazione della legge.

Un grande passo avanti per chi guarisce dal cancro

Nonostante il rapido consenso unanime del Parlamento per questa legge considerata all’avanguardia, l’attenzione si sposta ora alla tempestiva approvazione dei decreti da parte dei ministeri competenti. L’orizzonte temporale per l’attuazione si estende da sessanta giorni a sei mesi, coinvolgendo quattro decreti ministeriali (Salute, Giustizia, Lavoro e Politiche Sociali) e due deliberazioni (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio e Istituto di vigilanza sulle assicurazioni).

Francesco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), sottolinea che la legge va oltre l’aspetto amministrativo, rappresentando un passo cruciale nella percezione della malattia oncologica. Elimina le discriminazioni subite dai sopravvissuti al cancro, che spesso si riflettevano in richieste di mutui o prestiti respinte, premi assicurativi elevati e limitazioni nelle opportunità lavorative. Ciò rappresentava non solo un danno economico ma anche psicologico, poiché queste persone venivano costrette a raccontare storie di malattia superate clinicamente.

Ad oggi la legge stabilisce che si è considerati guariti dal cancro quando sono trascorsi 10 anni dalla fine delle cure, ridotti a 5 anni per coloro che si sono ammalati prima dei 21 anni. Nei prossimi mesi, un decreto del ministro della salute definirà le forme di cancro per le quali sarà sufficiente un intervallo di tempo più breve per dichiarare la guarigione.

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