Calenda sulla consulta: “Necessità accordo tra governo e opposizioni”

Il leader di Azione scrive nella sua newsletter che Azione non voterà mai un nome designato esclusivamente dal governo per la Corte Costituzionale e descrive il comportamento di Meloni nel presentare Marini come qualcosa che va contro lo spirito della norma

Redazione
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Il leader di Azione Carlo Calenda ha parlato di diversi temi caldi nella sua newsletter. Si è schierato contro il Piano strutturale di bilancio, accusando la presidente del Cdm Giorgia Meloni di raccontare il falso agli italiani tramite un video sui social. Ha affrontato il tema della consulta, in cui prevede uno scenario catastrofico in cui la Corte potrebbe smettere di funzionare. Infine spende parole positive per l’accordo trovato dalle opposizioni sulla proposta di misure per il settore automotive.

Le riflessioni di Calenda

Nella sua newsletter Calenda critica il governo e il Piano strutturale di bilancio che questo ha realizzato con parole durissime. Per il leader di Azione “il Governo più sovranista degli ultimi trent’anni ha realizzato “il piano strategico di bilancio più austero e ‘montiano’ della storia repubblicana“, senza preoccuparsi di chiarire e scusarsi con gli italiani “per tutte le balle raccontate”.

“Tutte, dicasi tutte, le velleità rivoluzionarie sovraniste si sono infrante contro la realtà” e in tutto questo, dice Calenda, Giorgia Meloni risponde alle indiscrezioni su possibili aumenti alle tasse con un video su Instagram continuando a raccontare menzogne. “Senza alcuna domanda da parte dei giornalisti, racconta una favola sul taglio delle tasse e la splendida condizione dell’Italia“, che dice essere contraddetta dai numeri dello stesso Psb da lei presentato alle camere e mandato a Bruxelles.

Per lui la presidente spera che nessuno si informi su questi reali numeri, sottolineando che tutta l’informazione sposerà “la sua tesi o quella opposta, non sulla base della realtà, ma della faziosità”. Continua sostenendo che in Italia tutti sono schierati da qualche parte, ma questa “ansia” porta gli italiani a perdere di vista qual è la verità e quali sono le menzogne. E nello stesso momento si perde la capacità di “riflettere, capire e decidere”, con la conseguenza che si perde “l’essenza della cittadinanza consapevole”.

Carlo Calenda, leader di Azione
Carlo Calenda, leader di Azione

Anche sul tema della consulta Calenda appare duro, dichiarando che il “continuo e inutile” scontro sta creando una situazione di stallo per l’elezione dei giudici della Corte Costituzionale. Il comportamento di Meloni nel proporre il suo consigliere giuridico Francesco Saverio Marini senza aver consultato le opposizioni, è per il leader di Azione un comportamento che va contro la norma. Infatti si dovrebbe raggiungere “un accordo ampio per assicurare l’equilibrio della Corte”.

Spiega come insieme alle altre opposizioni abbiano agito per bloccare questo tentativo della presidente, non partecipando alla votazione. “Ho visto rivendicarlo in giro con paradossali richieste di ‘Aventino perenne contro i fascisti’. Il che dimostra tra le altre cose una scarsa conoscenza storica, avendo l’Aventino favorito la definitiva transizione del fascismo verso un regime dittatoriale” sottolinea. Chiarisce che Azione non voterà mai e poi mai un nome proposto dal governo per la carica di giudice della Corte Costituzionale, senza un accordo tra maggioranza e opposizioni. È necessario che questo accordo vada ricercato attivamente, altrimenti “da dicembre c’è il rischio che la Corte non sia più in grado di funzionare. Ed è un rischio che non si può correre”.

Infine tocca un argomento a suo dire positivo, ovvero quello dell’accordo che le principali opposizioni hanno trovato sulla proposta per un pacchetto di misure per salvare l’industria dell’automotive. Calenda dichiara che oggi l’amministratore delegato di Stellantis si presenterà in Parlamento per chiarire quanto sta accadendo. E questo grazie a una lettera firmata da quasi tutti i segretari dei partiti di opposizione e sollecitata da Azione.

L’importante per Calenda, al di là delle parole di Stellantis, è proprio il fatto che “per una volta le opposizioni si siano riunite su una proposta e non su una protesta. Non accadeva dalla proposta per il salario minimo”. Spiega come la battaglia che riguarda Stellantis per molti anni è stata condotta da Azione in totale solitudine e “continueremo a combatterla”.

Infine scrive una critica che riguarda l’attuale epoca politica in cui “la strada della serietà, della mancanza di faziosità e della proposta è molto stretta”. Questo per il leader di Azione è il periodo dei “politici intrattenitori, delle urla, delle opposte tifoserie”. Ma Azione è nata proprio per questo, “per combattere questa degenerazione della politica che sta travolgendo tutte le democrazie occidentali”. E promette che questa battaglia, anche se difficile, continuerà a combatterla.

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