Calenda sconcertato dal Pd sul riarmo: “Ma vi siete bevuti il cervello Elly? State scimmiottando Salvini”

Il leader di Azione affonda sul Pd dopo un post sulla Difesa Ue che sembra allinearsi alle posizioni della Lega di Matteo Salvini

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Il Partito Democratico è finito nel mirino di Carlo Calenda. O meglio, c’è finita l’ambiguità di questi giorni di Elly Schlein. Le posizioni della Segretaria del partito in fatto di Ucraina sono state delineate al netto di non essere “né con Trump, e il finto pacifismo che cela una resa all’aggressore, né con l’Europa, per continuare la guerra“, oltre ad essere pesantemente contrarie al piano di riarmo dell’Unione europea presentato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Calenda spara a zero sul Pd

Carlo Calenda non teme di far notare come gli anti putiniani del Pd, piuttosto che incalzare il governo sulle sue ambiguità in tema di Ucraina, stiano diventando a loro volta immagine delle ambiguità europee, mettendosi, tra le altre cose, al margine dell’Europa con l’allontanamento dal Pse, mentre accusano il governo di non riuscire a farsi valere sui dossier europei. Il Pd continua, così, a cercare di distinguere tra difesa e riarmo pensando di poter difendere la libertà senza l’uso della forza.

Calenda, quindi, vuole rinsavire il Pd di Schlein che sta subendo tutte le correnti interne al partito senza riuscire a gestirle. Però, alla luce di una condivisione di veduta al pari del vicepremier leghista, il leader di Azione non ci sta e chiede una definitiva presa di posizione. “Ma vi siete bevuti il cervello Elly Schlein? Vi mettete a scimmiottare Salvini“, dissuade così Calenda rivolgendosi anche ai riformisti dem e chiedendo se “sono vivi“. “Hanno qualcosa da dire? Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini, certificate la vostra esistenza in vita al netto di Pina Picierno e Filippo Sensi?“, scrive il leader di Azione rilanciando il post del Pd in cui si legge un “bravo Matteo“, riferito proprio al leader della Lega.

Il post “scandalo” del Pd

Il post preso di mira, difatti, fa riferimento al dibattito sul ReArm Europe, su cui per l’appunto, il Pd ha espresso critiche sulla stessa onda di Salvini, andando ad alimentare l’ambiguità di Schlein. La presa di distanza dal progetto ha suscitato, in realtà, reazioni contrastanti anche tra gli esponenti stessi del partito e provocato malumori tra i riformisti interni. Paolo Gentiloni aveva ampliamente manifestato il suo dissenso nei giorni scorsi mentre Pina Picierno, europarlamentare dem, ha apertamente dichiarato di sentirsi “allibita e imbarazzata” dalla linea scelta sulla difesa comune europea.

Quindi, risulta chiaro che l’attacco di Calenda si inserisca in un contesto già teso per il Pd, che sta affrontando divisioni interne su più fronti, soprattuto per le scelte della Segretaria dem che sembra stiano spostando il partito su posizioni più populiste e poco riformiste.

Salvini sul ReArm Europe

La contrarietà di Matteo Salvini sul riarmo europeo è netta. “E’ il paradosso europeo – esprime il suo dissenso il vicepremier – non si poteva investire un euro in più per sanità e scuola, mentre ora si possono spendere 800 miliardi per la difesa comune? Se oggi avessimo un esercito europeo, Francia e Germania ci avrebbero già mandato in guerra“. Ma, come il Pd riprendere la propria Segretaria, anche il Governo riprende il suo vicepremier. Infatti, la Lega in questi giorni appare essere all’opposizione del suo stesso governo e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni sbotta con Salvini sottolineandogli che “sulle armi parli come il Pd“, e ricordandogli che non ci si può tirare indietro.

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