Il leader di Azione all’indomani della creazione della coalizione con Renzi espone i suoi programmi e obiettivi: dai rigassificatori al salario minimo e il rilancio di impresa. E sul risultato delle elezioni dice: «Nessuno sa come finirà»
Carlo Calenda e il Terzo polo si muovono per strappare un risultato decisivo per il prossimo 25 settembre. Il leader di Azione, che nella giornata di ieri è arrivato a un accordo elettorale con Matteo Renzi, spera che «tanti italiani colgano questa occasione per rompere con il bi-populismo, con trent’anni in cui hanno sentito solo rumore e rivoluzioni promesse e mai attuate».
«Noi rappresentiamo proponendo un nuovo governo Draghi, l’antidoto al caos. E offriamo una grande capacità gestionale e amministrativa. Quello che è nato è il Polo della serietà e del buonsenso. Cioè il Polo delle persone che vogliono fare per il Paese cose molto precise», afferma Calenda nelle interviste rilasciate a “Il Messaggero” e “Quotidiano Nazionale”.
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Sui sondaggi che vedono la coalizione con Renzi al 15-20% delle preferenze, il leader di Azione ammette pragmaticamente: «Nessuno sa come finirà. Vedremo il 25 settembre. È l’unica soluzione che non determina l’ingovernabilità».
Ringrazia poi Renzi, con il quale trova intesa su molti punti del programma politico e che gli affida il ruolo di front runner. Ma poi, nello spirito di comunanza, conferma che la campagna elettorale sarà condotta insieme.
Calenda dice poi che il proposito è quello di candidarsi a Roma. Alla domanda su chi sia il vero avversario del Terzo polo risponde: «Sono molto contento perché finalmente cerchiamo di fare una proposta per governare e non per battere le destre. Il nostro avversario è il voto contro, sono quelli che dicono: “Votate noi, sennò c’è la destra o la sinistra”. È un modo di fare politica che divide gli italiani e non dice come fare le cose». Ma la campagna elettorale, ammette, «si fa sulle strade, combattendo a viso aperto. Su Twitter bisogna moderarsi».
Il Terzo polo fra salario minimo e crisi energetica
Già più volte era stato ribadito da Calenda e Renzi il proposito di allinearsi quanto più possibile sull’agenda Draghi. Al centro del programma elettorale del Terzo polo c’è l’attenzione a tutti i temi lasciati in sospeso dal precedente governo.
Al primo posto quindi i rigassificatori e i termovalorizzatori, ma anche interventi sul salario minimo e sul taglio del cuneo fiscale. Attenzione anche all’istruzione e alla sanità, settori molto provati da due anni di pandemia Covid, e politiche che mettano al centro i giovani.
Il fondatore di Azione dice: «Più che di Terzo polo parlerei di Italia sul serio. Non so se sarà terzo, primo o secondo: questo lo decideranno gli italiani».
Le nuove leve: «Carfagna fuori classe, ma sta con noi da poco»
Moderazione anche sul ruolo che i nuovi arrivati dal partito avranno. E su Mara Carfagna, ex di Forza Italia da poco approdata in Azione, Calenda dice: «Penso che sia una fuoriclasse ma è entrata in un partito da pochi giorni e noi facciamo congressi. Lo stesso vale per Elena Bonetti di Italia viva, che è bravissima».
Sulla divisione dei ruoli con Renzi e possibili scontri per una predominanza, l’europarlamentare smorza i toni: «Io sono decisamente un maschio Beta come sa chi segue Crozza e legge di mia moglie. Qui non c’è maschio Alfa, io sono Betissima».
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