Calenda critica il Pd su Stellantis: “Problema della sinistra italiana”

Il leader di Azione critica anche la posizione del Partito Democratico su Stellantis, osservando: "C'è un problema nella sinistra italiana riguardo agli Elkann e ai loro giornali"

Redazione
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La situazione nel settore automotive si presenta come un “bollettino di guerra”, e Carlo Calenda, leader di Azione, non è sicuro che il governo ne abbia piena consapevolezza. “Non stiamo parlando solo della cessione delle attività di Stellantis,” spiega in un’intervista al Fatto Quotidiano, “ma dell’intera filiera travolta dalla crisi di Stellantis e dalla Germania. Tavares non deve chiedere cosa dobbiamo fare noi, ma dirci cosa vuole fare lui“.

Calenda ha poi recentemente chiesto un’iniziativa unitaria delle opposizioni per convocare in Parlamento i vertici della ex Fiat. Buone notizie: Tavares ha accettato di essere sentito l’11 ottobre. “Tavares ha accettato la convocazione dopo che tutte le opposizioni hanno inviato una lettera. È una buona notizia, perché siamo il Parlamento, non una bocciofila“, afferma Calenda, sottolineando l’importanza del dialogo.

Calenda: alcune critiche del leader di Azione

Il leader di Azione critica anche la posizione del Partito Democratico su Stellantis, osservando: “C’è un problema nella sinistra italiana riguardo agli Elkann e ai loro giornali, a partire da Repubblica. Elkann ha fatto una cosa geniale: l’ha comprata a un prezzo stracciato, ma l’ha distrutta, cercando di coprirsi a sinistra. Dovremmo riconquistare il voto degli operai, non ingraziarci i media“. In un’intervista al Messaggero, Calenda richiede a Tavares un “piano industriale, non una passerella mediatica“. Vuole dettagli su quali modelli Stellantis intenda produrre in Italia e in quali fabbriche. “Questi signori ci hanno già venduto il Colosseo più di una volta,” avverte, “chiedendo incentivi in cambio di investimenti e poi lamentandosi che gli investimenti saltano a causa della crisi“.

Sul tema del Medio Oriente, Calenda dichiara: “Israele ha preso una linea che non prevede dialogo, il che è preoccupante. Se la guerra non ha un punto di arrivo, diventa una carneficina di civili“. E riguardo alle manifestazioni pro-Palestina del 5 ottobre, afferma: “Sono inappropriate, soprattutto a ridosso del 7 ottobre, una data di lutto“. Infine, parlando della nascita di Azione, Calenda dice: “Siamo nati quando il Pd ha fatto un’alleanza con il M5S. È tutto un po’ assurdo. Le elezioni nazionali ci sono tra tre anni; nel frattempo, le opposizioni devono agire. Dobbiamo concentrarci su un piano per l’automotive, per la scuola e per la sanità, piuttosto che sulle formule politiche“.

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