Calderone scuote l’Italia: “I posti di lavoro ci sono, mancano i lavoratori”

Secondo il ministro del Lavoro è scorretto demonizzare il contratto a tempo determinato ed è necessario anche riqualificare coloro che sono stati espulsi dal mercato del lavoro e coloro che hanno bisogno di una formazione professionale

Redazione
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La morte del bracciante Satnam Singh ha riacceso in Italia il dibattito riguardante la sicurezza sul lavoro e il gravissimo problema del caporalato che affligge il nostro Paese. Come in un ciclo che ormai si ripete quasi in tempi regolari, solo le tragiche morti di lavoratori innocenti sembrano riuscire a puntare i riflettori sul settore lavorativo e le mancanze in termini di sicurezza e controllo che il settore presenta. Ospite al Forum in Masseria di Bruno Vespa a Manduria, il ministro del Lavoro Marina Calderone ha affrontato la questione, ribadendo l’interesse e gli interventi del governo in materia.

Tra il 2024 e il 2025 rafforzeremo la forza ispettiva per circa 1.200 nuovi ispettori” ha ribadito il ministro, sottolineando come le direttive del governo pongano i problemi della sicurezza sul lavoro e del caporalato in cima all’agenda politica del Paese. “Bisogna intervenire per cambiare le cose prima che sia troppo tardi” ha dichiarato qualche giorno fa il premier Giorgia Meloni, confermando che i meccanismi delle istituzioni stanno iniziando a muoversi nell’ottica di un miglioramento del settore e soprattutto per rispettare il diritto alla sicurezza dei lavoratori, che non può essere considerato solo un costo.

Le soluzioni prese in considerazione per risolvere queste problematiche sono numerose. Dalla patente a punti per le aziende e le industrie fino ai controlli incrociati grazie alle banche dati. Per il momento però, il primo passo verso la giusta direzione prevede l’assunzione di nuovi ispettori, per aumentare i controlli e tenere sotto controllo il fenomeno delle morti sul lavoro. Inoltre, sono previste sanzioni anche per gli ispettori che non svolgono in maniera corretta e regolare la loro mansione.

Calderone: “Le irregolarità in agricoltura superano il 60%

Il ministro del Lavoro ha quindi affrontato la questione specifica del lavoro nei campi agricoli, sottolineando come siano fondamentali maggiori controlli e soprattutto un maggior interesse nei confronti dello sfruttamento irregolare del lavoro, in particolare nei confronti di lavoratori immigranti senza permesso di soggiorno. “La percentuale di irregolarità in agricoltura è di oltre il 60%” ha dichiarato Calderone, evidenziando come questo dato non fa riferimento solo al lavoro in nero ma anche ad una serie di irregolarità formali, amministrative e legate anche a casi di sfruttamento.

Caporalato, Marina Calderone
Marina Calderone, ministro del Lavoro

Soprattutto in questo ambito, l’intervento degli ispettori assunti dal governo sarà fondamentale. “Avevamo già fatto un intervento con il decreto legge Pnrr bis che abbiamo convertito” ha ricordato Marina Calderone, aggiungendo che “adesso nel decreto agricoltura abbiamo sbloccato le assunzioni del contingente ispettivo di Inps e Inail con altri 500 ispettori“. Secondo il ministro, questo “quadro di azione” avrà l’obiettivo di contrastare le irregolarità e i fenomeni illeciti tramite l’utilizzo di strumenti importanti, che “daranno alle forze ispettive la possibilità di poter leggere i dati, metterli in relazione e fare una intelligenze importante per arrivare a trovare situazioni che parlano di illegalità e sfruttamento“.

Inoltre, il ministro del Lavoro ha sottolineato che il settore edilizio, purtroppo, è colmo di situazioni che non rispettano la legalità. “Accanto a tante aziende regolari è fiorito un sistema legato alla necessità di fare in fretta e di far fronte alle richieste” ha dichiarato Calderone, sostenendo poi che in parte la colpa risiede nel Superbonus, che “ha inciso parecchio facendo nascere aziende non qualificate che coniugano la necessità di fare in fretta con la non qualificazione“.

Calderone: “In Italia il lavoro c’è, vanno trovati i lavoratori

Il ministro Calderone ha poi sostenuto che in Italia il problema della mancanza di posti lavoro non esiste. “Se le aziende hanno a disposizione 1,5 mln di posti di lavoro vuol dire che il lavoro c’è” ha dichiarato il ministro, per poi aggiungere: “Dobbiamo trovare i lavoratori“. A influire particolarmente su questo aspetto sarebbe, secondo Calderone, l’inverno demografico che sta attraversando l’Italia: “In un Paese che ha un problema demografico come il nostro, non possiamo permetterci di avere 2 mln di ragazzi che non studiano e non lavorano“.

Se continuiamo a demonizzare il contratto termine perché si dice che è precario, mentre è precario quando viene utilizzato in maniera impropria, togliamo quella flessibilità buona che serve alle imprese per gestire i picchi di stagionalità e le varie realtà” ha continuato Calderone, spiegando che è necessario anche “riqualificare” la forza lavoro che è stata espulsa dal mercato del lavoro e riqualificare chi ha bisogno di una formazione professionale. Questo perché è necessario “saper utilizzare tutti gli strumenti con grande appropriatezza“, soprattutto per garantire “la tenuta dei conti previdenziali e l’equilibrio delle condizioni di esercizio dei diritti delle persone che attengono alla salute, alla sanità, alla previdenza e all’assistenza sociale“.

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