Il presidente della Lega Pro Fracesco Ghirelli scrive ai vertici istituzionali: sul piatto un incontro con Casini e Balata, presidenti delle due principali leghe. Fra i temi la riforma della Coppa Nazionale, i nuovi stadi e i settori giovanili
Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha inviato una lettera ai presidenti di serie A, Lorenzo Casini, e di serie B, Mauro Balata. All’interno del plico, il numero uno della Lega Pro ha sottolineato le prospettive e gli obiettivi che il calcio italiano e i suoi vertici dovranno raggiungere nei prossimi anni.
Ghirelli ha ammesso: “La competitività è fondamentale è la Nazionale che non parteciperà ai Mondiali è un brutto segnale. Dobbiamo lavorare per riformare il sistema calcio agendo sulle strutture, investendo sulla formazione dei giovani e sull’organizzazione di allenatori e preparatori atletici”.
Leggi Anche
L’importanza dei settori giovanili
E proprio sui giovani Ghirelli, ha posto l’accento e ha sottolineato i dati a suffragio delle sue tesi, riportando il report del CIES per il quale solo l’8,4% dei giocatori di serie A si siano formati nei settori giovanili italiani, a dispetto della Bundesliga (13,2%), della Liga (21,7%) e della Premier League (13,1%). Il presidente della Lega Pro, a tal proposito, ricorda: “Per la riforma dei campionati ci sono solo due strade, una proposta con spettro temporale di tre o quattro anni, un’altra che abbia la possibilità di essere attuata subito, come la Serie C che ha accettato di rinunciare ad una promozione, a patto che le società siano economicamente garantite”.
“La riforma – sottolinea Ghirelli – deve essere basata su una cultura di sistema, sostenibilità economica, mission dei campionati e solo alla fine numero di squadre. Chi parte dai numeri, parere mio, non vuole la riforma”.
Serve una trasformazione del sistema
Ghirelli, poi, ha chiarito: “L’unica riforma, o meglio autoriforma, è stata quella del 2012 della C che si è ridotta da 90 a 60 squadre, ma se questo obiettivo viene perseguito da un unico ente e non da tutti, si rivela inutile. Se tagliamo trenta squadre di C riduciamo di 40 milioni il passivo del calcio italiano, sarebbe davvero una soluzione?”. Altro tema spinoso, toccato dalla lettera del leader della Lega Pro, è quello della Coppa Italia: “Ci vuole coraggio, lo ribadisco, anche a riformare la Coppa Italia. Non c’è solidarietà, non c’è competizione, all’estero abbiamo esempi lampanti di quale tipo di Coppa Nazionale funzioni. La riforma dovrebbe prevedere formula all’inglese, maggiore suddivisione delle risorse finanziarie, partita unica giocata nello stadio del club meno forte e organizzazione a carico della Figc che dovrebbe essere garante”.
Rigenerare gli stadi, inoltre, è un punto su cui più volte Ghirelli e gli altri vertici del calcio italiano si sono espressi. Il campo entro il quale si starebbero muovendo, secondo quanto detto dal presidente della Lega Pro, sarebbe proprio l’obiettivo di costruire nuovi stadi aventi una maggiore posizione di centralità urbana, stadi in grado di aumentare i ricavi delle società, generando profitti e riducendo drasticamente il numero dei fallimenti.
Proprio i fallimenti, secondo Ghirelli, derivano da “governance incapaci” ed il costo degli emolumenti può essere risolto attraverso un taglio obbligatorio degli stessi in caso di retrocessione, ipotizzandone un ritorno al valore iniziale nel caso di nuova promozione entro due anni. La lettera di Ghirelli si conclude con un invito, ai leader di A e B, per un incontro al fine di mettere nero su bianco questi progetti, garantendo una Lega Serie A forte e in grado di ascoltare le esigenze delle leghe minori.
© Riproduzione riservata