Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati, è stata intervistata dal Corriere della Sera, a cui ha parlato del campo largo e della situazione di conflitto con Conte, del rapporto con la dem Schlein, della manifestazione pro Palestina e della situazione mediorientale.
Boschi sul campo largo e le ostilità di Conte
La capogruppo di Iv, interrogata riguardo alla situazione di ostilità nel campo largo con il leader del M5s Giuseppe Conte, dichiara di provare imbarazzo per le polemiche. Soprattutto in un contesto mondiale di crisi in cui “il mondo brucia, dall’Ucraina al Libano”, il governo italiano si tiene impegnato con cose futili: Meloni alle prese con la ricerca della talpa all’interno di FdI che diffonde le informazioni riservate delle chat alla stampa, il vicepremier Tajani che va alla sagra dell’uva di Marino, Salvini che pensa a Pontida mentre c’è il blocco nazionale dei trasporti ferroviari. “Davanti a questo scenario serve l’unità del centrosinistra, non i paletti di Giuseppe Conte e Avs” tuona.
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Boschi afferma che la leader del Pd Elly Schlein ha richiesto di far cadere i veti, se si vuole vincere, e Iv ha dato la disponibilità a fare un percorso programmatico. Ed è di questo che si dovrebbe parlare, “dei costi dell’energia, delle accise, dei prezzi per le famiglie, delle difficoltà nel mondo scolastico e sanitario”. Invece sostiene che “il rancore di Conte”, che ancora non digerirebbe la sostituzione con Draghi, sta bloccando i lavori del centrosinistra.
Interrogata sul rapporto con Schlein, Boschi afferma di avere un rapporto personale buono con la leader del Pd, ma “il problema non siamo noi”. Spiega che Italia Viva ha aperto il dialogo su richiesta di Schlein, quindi se adesso la leader dem dovesse ritornare sui suoi passi seguendo le indicazioni di Conte “la credibilità la perderebbe lei, non noi”. Per Boschi il tempo ci saprà dire se a guidare il centrosinistra è veramente Elly Schlein o è invece Giuseppe Conte. Rassicura che in ogni caso Italia Viva sarà “in campo con una lista riformista alle prossime politiche”.
Alla domanda se Iv avesse previsto le resistenze del M5s, Boschi specifica che ci sono due tipi di resistenze. Le resistenze programmatiche fanno riferimento, per esempio, alla decisione di fare o meno i termovalorizzatori come chiede il sindaco dem di Roma Gualtieri, o a quella di rivendicare o meno la necessità di una svolta sulla sicurezza come chiede il presidente Pd De Luca. Le antipatie personali di Conte, invece, sono un’altra cosa, che non fa parte della politica. Poi lancia una provocazione: “Lui ha firmato i decreti Salvini, Renzi le unioni civili. Conte tifa Donald Trump, Renzi tifa Kamala Harris: chi è più progressista?”.
Riguardo alle elezioni regionali, dichiara che “il veto di Conte in Liguria è stato insormontabile”, sottolineando il dispiacere verso il candidato dem Andrea Orlando, il quale prima del caos era nettamente in testa in tutti i sondaggi, mentre ora Bucci lo ha raggiunto. Quindi “se la giocheranno all’ultimo voto” prevede la deputata Iv.
Afferma comunque che in Liguria voteranno pensando ai progetti proposti, per esempio, per la Gronda, per la Diga e per l’ospedale Galliera. “Il Pd ci ha chiesto di lasciare libertà di voto e noi ci comporteremo con lealtà con questa richiesta. In Umbria vedremo che succederà” afferma. In Emilia-Romagna, invece, Boschi è sicura che vincerà il candidato dem Michele De Pascale. “È stato un bravo sindaco e lo ricordo in prima fila con noi sulla vicenda delle trivelle” dichiara.
Sul futuro di Conte Boschi spiega che lo conosce da molti anni, avendo lavorato insieme a Firenze, e che attualmente si trova in un periodo difficile del suo percorso politico a causa della rottura con Di Maio, con Grillo e ora anche con Schlein. “A un certo punto dovrà smettere di rompere e iniziare a costruire. Noi ci siamo. Vediamo se Conte ci crede o aspetta Trump per tornare a destra” commenta. Mentre sul futuro di Italia Viva sottolinea che “siamo il centro del centrosinistra. Se il centrosinistra vuole vincere ha bisogno anche di noi“. E se invece vogliono ripetere ciò che è successo nel 2022, Meloni tornerà a vincere.
Medio Oriente
Alla domanda su cosa potrebbe succedere oggi 7 ottobre, che ricorre l’inizio della guerra tra Israele e Hamas, Boschi dichiara di sperare che non accadrà niente di brutto, e spiega che andrà al Tempio e poi si unirà agli amici di Sinistra per Israele per una iniziativa. “Vogliamo che sia forte la voce di chi ricorda questo giorno come una tragedia e non come l’inizio di una rivoluzione” afferma.
Riguardo alla manifestazione pro Palestina non autorizzata a Roma, commenta che se “chi chiede la pace manda all’ospedale 20 poliziotti, tutte le persone serie devono dare solidarietà alle forze dell’ordine senza se e senza ma”. Ringrazia il capo della polizia, i suoi uomini e le sue donne e condanna l’uso della violenza e l’aggressione alle istituzioni.
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