“Concentreremo le risorse a disposizione per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in inutili bonus”. Lo affermava la premier Giorgia Meloni in una conferenza stampa a novembre 2022, pochi giorni dopo il suo insediamento.
Anche in campagna elettorale Fratelli d’Italia aveva attaccato più volte il Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte per aver supportato diversi bonus e il Superbonus quando erano al governo. Eppure, dopo più di un anno dalla fine di quel mandato, la situazione in Italia è rimasta più o meno la stessa, con investimenti di molti fondi pubblici in bonus per i cittadini.
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Quando si sta al Governo bisogna fare i conti con la realtà: nessuno escluso, neache il Governo presieduto da Giorgia Meloni.
Bonus per tutti
La maggior parte dei bonus confermati per il 2024 sono gli stessi dell’anno scorso, dedicati al sostegno al reddito dei contribuenti, ad aumenti in busta paga e soprattutto a bonus edilizi per ristrutturazioni e aggiornamenti eco-solidali delle strutture.
Il reddito di cittadinanza è stato sostituito dal nuovo Assegno di Inclusione, che consente un supporto economico fino a 6.000 euro l’anno per le famiglie in difficoltà e un supporto per il pagamento di mutui e affitti fino a 3360 euro l’anno. È stato poi aggiunto il Supporto per la Formazione e il Lavoro, un bonus di 350 euro per i disoccupati che non percepiscono l’Assegno di Inclusione e che partecipano ad iniziative di formazione e lavoro.
Anche il bonus Renzi, che Meloni originariamente definì una “marchetta elettorale”, non è scomparso: ha cambiato nome in Trattamento Integrativo. Invariato il numero dei beneficiari. Anche il Reddito di Cittadinanza, altra “marchetta elettorale”, è stato riproposto sotto altre forme: sono state introdotte due carte elettroniche per gli acquisti da parte di famiglie che rientrino in determinati parametri.
La prima è la Carta Acquisti, con cui vengono dati ai cittadini 80 euro ogni due mesi a nuclei familiari in cui è presente un individuo con meno di 3 anni o più di 65. La seconda è la Carta Dedicata a Te, per famiglie con Isee al di sotto dei 15.000 euro che fornisce 460 euro aggiuntivi.
Si investe nei bonus ma non nella sanità pubblica
Sul fronte edilizio i bonus non sono stati eliminati, ma trasformati. Il Superbonus, che nel 2024 vede una riduzione del rimborso che passa al 70%, è stato affiancato da un bonus ristrutturazioni, in supporto alle famiglie che devono fare lavori in casa. Fornisce una detrazione fiscale del 50% con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Inoltre è stata introdotta una serie di bonus green con detrazioni fiscali volte a sostenere le spese per restauri utili a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, come interventi di sostituzione di infissi e caldaie e installazione di pannelli fotovoltaici.
Ci sono poi decine di altri bonus molto diversi fra loro, che costano decine di miliardi di euro. Dal bonus psicologo al bonus frigorifero, dal nuovo bonus mamme, che garantisce uno sgravio fiscale fino a 3.000 euro, a madri con almeno due figli a carico. Curioso il bonus vacanze per ragazzi adolescenti appartenenti a famiglie in difficoltà economica, per i quali sono stati stanziati 50 milioni di euro dal Ministero dell’Istruzione.
Mentre da una parte i fondi pubblici vengono investiti in questo modo, altri campi fondamentali rimangono parzialmente scoperti, come ad esempio i tagli agli investimenti sulla sanità pubblica. Settore questo dove aumentato le spese dei cittadini che devono pagare di tasca propria per accedere a visite ed esami medici in tempi ragionevoli. E chi non può permettersi la sanità privata è costretto a non curarsi.
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